
È un momento cruciale per il mondo del doppiaggio, un’arte che da decenni accompagna la fruizione di film, serie e opere teatrali. Con l’avvento di sofisticati algoritmi capaci di generare voci artificiali indistinguibili da quelle umane, l’industria del doppiaggio si trova a dover affrontare una sfida senza precedenti. L’Associazione Nazionale degli Attori Doppiatori (ANAD) ha sollevato la voce contro questa incertezza, sostenendo che la recitazione, sia sul set che in studio, deve rimanere un’espressione artistica guidata dalla passione e dalle emozioni di attori in carne e ossa. Daniele Giuliani, presidente di ANAD e noto per aver prestato la voce a personaggi iconici come Paura in "Inside Out 2" e Jon Snow in "Il Trono di Spade", ha affermato: "La recitazione e il doppiaggio sono forme d'arte che non possono essere sostituite da macchine".
La voce di chi non ha corpo
Questo tema è stato il fulcro del talk intitolato "La voce di chi non ha corpo", tenutosi sabato 4 ottobre durante la terza edizione del Wired Next Fest Trentino, un festival che celebra l’innovazione, la tecnologia e la cultura, organizzato da Wired Italia. Durante l’incontro, Giuliani ha condiviso il palco con altri due consiglieri di ANAD: Laura Romano e Manuel Meli. Romano è la voce italiana di attrici di fama internazionale come Sofia Vergara in "Modern Family" e Viola Davis in "Le regole del delitto perfetto", mentre Meli ha dato vita a personaggi amati come Aladdin nel film omonimo e Freddie Highmore in "The Good Doctor".
Difendiamo l'intelligenza artistica
L’ANAD ha recentemente lanciato una campagna intitolata "Difendiamo l'Intelligenza Artistica" (#ArtisticIntelligence), volta a sensibilizzare l’industria cinematografica riguardo ai pericoli che l’uso non regolamentato dell’intelligenza artificiale comporta per le professioni artistiche. L'obiettivo è quello di promuovere un fronte comune tra gli artisti, affinché l’uso dell’AI nel doppiaggio e nella produzione di opere audiovisive avvenga in modo etico e consensuale.
Giuliani ha evidenziato l’assenza di una regolamentazione in Italia riguardante l’uso delle voci artificiali, affermando che attualmente esistono siti web che vendono voci di doppiatori senza il loro consenso. "La voce è un dato biometrico," ha spiegato, "e secondo l'AI Act europeo, ogni individuo ha il diritto di controllare come e quando viene utilizzata la propria voce". In Danimarca, è in discussione una proposta di legge che riconosce il furto di voce come reato, equiparandolo al furto d’identità. Giuliani ha fatto appello affinché anche l'Italia segua questo esempio, sottolineando che le conseguenze legali del furto della voce potrebbero includere sanzioni economiche e, in casi gravi, pene detentive.
Il valore dell'interpretazione umana
La battaglia di ANAD non è contro il progresso tecnologico, ma piuttosto una difesa contro l’abuso e lo sfruttamento delle voci degli attori. La questione della tutela delle voci dei doppiatori si inserisce in un dibattito più ampio riguardante l’uso dell’intelligenza artificiale in vari settori creativi. Mentre la tecnologia offre opportunità innovative, è essenziale garantire che i diritti degli artisti vengano rispettati e che l’arte non venga ridotta a mera produzione automatica.
Durante il talk, i partecipanti hanno discusso anche dell'importanza delle emozioni nel doppiaggio, un aspetto che gli algoritmi, per quanto avanzati, non possono replicare. "Ogni interpretazione è unica e porta con sé una storia, una sensibilità che solo un attore umano può trasmettere", ha aggiunto Romano, sottolineando l'irrinunciabile valore del tocco umano nell'arte del doppiaggio. Meli, dal canto suo, ha messo in evidenza quanto sia fondamentale il legame tra un attore e il personaggio che interpreta, un collegamento che va al di là della semplice voce e coinvolge l’intera esperienza umana.
Il futuro del doppiaggio appare incerto, ma l’ANAD sta cercando di far sentire la propria voce in questo frangente. Con iniziative come quella del Wired Next Fest, l'associazione spera di educare il pubblico e gli addetti ai lavori sui rischi e sulle opportunità presentate dall’intelligenza artificiale. La lotta per la protezione delle voci dei doppiatori è solo all'inizio, ma rappresenta un passo fondamentale per preservare l’integrità di un’arte che ha intrattenuto e commosso generazioni. In un’epoca in cui la tecnologia avanza rapidamente, la sfida sarà mantenere viva l’umanità e l’emozione dietro ogni performance.