
Palazzo Madama, il prestigioso Museo Civico d'Arte Antica di Torino, ospita attualmente una mostra di grande rilevanza dedicata al conte Ignazio Alessandro Cozio di Salabue, una figura fondamentale della cultura piemontese. Questa esposizione celebra il 270° anniversario della nascita del conte, e si propone di far conoscere al pubblico la vita e l'opera di un personaggio che ha avuto un impatto significativo nel mondo della liuteria e della musica. Nato a Casale Monferrato il 14 marzo 1755, Cozio si distinse non solo come collezionista di strumenti musicali, ma anche come studioso di eccezionale valore.
La mostra e il suo allestimento
Organizzata in collaborazione con l'Associazione Il Salabue e curata da Giovanni Accornero e Duane Rosengard, la mostra si svolge nella suggestiva Corte Medievale di Palazzo Madama. Qui, i visitatori possono immergersi nell'affascinante storia di un nobile che ha saputo raccogliere e preservare un patrimonio culturale in pericolo di estinzione. Il conte Cozio è riconosciuto come il più importante collezionista di strumenti ad arco dell'epoca, un pioniere che ha compreso l'importanza della liuteria classica italiana, in particolare quella cremonese.
A differenza di molti contemporanei, Cozio adottò un approccio scientifico e metodico nella sua raccolta. La sua passione lo portò a:
- Collezionare strumenti pregiati.
- Investigare la provenienza degli strumenti.
- Analizzare le caratteristiche costruttive.
- Confrontare le diverse scuole liutarie.
Le sue annotazioni e studi rappresentano una testimonianza fondamentale per comprendere l'evoluzione della liuteria e l'importanza delle tecniche artigianali che rischiavano di andare perdute.
Strumenti esposti e rilevanza storica
La mostra non si limita a celebrare la figura del conte Cozio, ma offre anche una selezione di 20 strumenti ad arco, tra cui violini e viole di straordinaria importanza storica. Di questi, 12 appartenevano direttamente al conte e molti sono esposti per la prima volta al pubblico. Questi strumenti, provenienti da collezioni e istituzioni private, sono stati scelti per la loro rilevanza e bellezza, rappresentando un'opportunità unica per gli appassionati di musica e storia di ammirare opere altrimenti inaccessibili.
Inoltre, la mostra è arricchita da ulteriori strumenti, non solo ad arco, che completano la selezione principale, offrendo un quadro più ampio della pratica liutaria dell'epoca. Questa varietà di opere esposte permette ai visitatori di comprendere meglio la complessità e la ricchezza del mondo musicale del Settecento, un periodo in cui la musica e la produzione di strumenti raggiunsero vette di eccellenza senza precedenti.
Il contributo alla cultura musicale
Il conte Cozio, oltre a essere un collezionista, fu anche un grande divulgatore della cultura musicale. Le sue opere e i suoi scritti, spesso accompagnati da disegni e schemi, rappresentano una preziosa fonte di informazione per studiosi e appassionati. Cozio documentò non solo le caratteristiche tecniche degli strumenti, ma si dedicò anche alla raccolta di storie e aneddoti legati ai grandi liutai del passato, come Antonio Stradivari, la cui fama è giunta fino a noi.
La figura del conte Cozio si intreccia indissolubilmente con il mito di Stradivari, poiché egli fu uno dei primi a riconoscere l'importanza storica e artistica delle opere di questo grande maestro. La sua passione per la liuteria e la curiosità intellettuale lo portarono a raccogliere strumenti di Stradivari e di altri liutai cremonesi, contribuendo così a preservare la memoria di questi artisti e delle loro creazioni.
La mostra di Palazzo Madama rappresenta dunque un'occasione imperdibile per esplorare non solo la vita e le opere del conte Cozio, ma anche per riflettere sull'eredità culturale e musicale di un'epoca che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica. Attraverso le opere esposte e il racconto della vita di Cozio, i visitatori possono immergersi in un viaggio che va oltre il semplice apprezzamento estetico, scoprendo la complessità e la bellezza di un patrimonio che continua a influenzare il mondo della musica fino ai giorni nostri.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 14 gennaio 2024, offrendo così a tutti la possibilità di approfondire la conoscenza di un personaggio che ha contribuito in modo significativo alla valorizzazione della liuteria italiana e alla diffusione della cultura musicale in Piemonte e oltre.