
Il governo brasiliano, guidato dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva, sta affrontando una crescente preoccupazione a causa dell'inchiesta aperta dall'Agenzia del Commercio degli Stati Uniti (USTR). Questa indagine, avviata su richiesta dell'ex presidente Donald Trump a metà luglio 2023, si concentra su presunti "attacchi del Brasile alle società di social media statunitensi" e su altre pratiche commerciali sleali. Washington sostiene che tali pratiche danneggiano le imprese, i lavoratori, gli agricoltori e gli innovatori tecnologici degli Stati Uniti.
Le fonti riportate dal quotidiano Valor Econômico indicano che il governo Lula teme che questa inchiesta possa giustificare un ulteriore inasprimento dei dazi commerciali. Già in passato, i dazi imposti dagli Stati Uniti erano aumentati del 50%, e una nuova escalation potrebbe mettere a rischio le relazioni commerciali tra i due Paesi.
Responsabilità delle Big Tech e rimozioni preventive di contenuti
Una delle questioni principali sotto esame riguarda la decisione della Corte Suprema brasiliana, che ha stabilito che le Big Tech devono essere ritenute responsabili per i contenuti considerati illegali sulle loro piattaforme. Washington è preoccupata che questo orientamento possa portare a rimozioni preventive di contenuti, generando rischi economici significativi per le aziende statunitensi. L’USTR ha evidenziato che le aziende che non rispettano gli ordini delle autorità brasiliane sono state multate, sospese o hanno subito minacce di arresto nei confronti dei loro dirigenti. Un caso emblematico è quello di Elon Musk, che ha visto l'azienda X (ex Twitter) subire un blocco dei fondi di Starlink in Brasile.
Politica dei dazi e vantaggi per altri Paesi
Un altro punto critico evidenziato dall'USTR riguarda la politica dei dazi del Brasile, che sembra avvantaggiare Paesi come Messico e India a scapito degli Stati Uniti. Secondo l'analisi, il Brasile ha instaurato accordi bilaterali che concedono tariffe significativamente più basse per alcuni prodotti provenienti da queste nazioni, variando tra il 10% e il 100% inferiori rispetto alle tariffe applicate alle importazioni statunitensi. Settori come quello automobilistico, chimico, agricolo e dei macchinari sono stati specificamente menzionati come aree di preoccupazione. Nel 2023, si stima che quasi 5,5 miliardi di dollari di importazioni brasiliane abbiano beneficiato di queste tariffe ridotte, mentre le esportazioni statunitensi verso il Brasile sono state soggette a dazi medi del 12,2%.
L'influenza del sistema di pagamento Pix
Un argomento di interesse per l'inchiesta statunitense è rappresentato dal Pix, il sistema di pagamento istantaneo introdotto dalla Banca Centrale del Brasile nel 2020. Questo strumento ha avuto un'ottima accoglienza tra la popolazione, ma l'amministrazione Trump ha accusato il Brasile di aver adottato pratiche sleali nei confronti dei servizi di pagamento elettronico, favorendo i servizi sviluppati dal governo stesso. Questa accusa si inserisce in un contesto più ampio di tensioni tra il Brasile e le grandi aziende tecnologiche statunitensi, che si sentono minacciate da politiche considerate protezionistiche.
Il ministro degli Esteri brasiliano, Mauro Vieira, ha annunciato che il governo fornirà risposte ufficiali ai punti sollevati dall'inchiesta statunitense entro il 18 agosto. Questa data rappresenta un momento cruciale per le relazioni commerciali bilaterali e per la strategia diplomatica del governo Lula.
In un contesto di crescente competizione commerciale, è importante notare che il Brasile è uno dei principali partner commerciali degli Stati Uniti in America Latina. Nel 2022, il commercio bilaterale ha superato i 100 miliardi di dollari, con gli Stati Uniti che rappresentano uno dei maggiori mercati per le esportazioni brasiliane. Tuttavia, la crescente influenza di altri Paesi, come la Cina, ha reso le relazioni commerciali più complesse.
Le tensioni commerciali potrebbero avere ripercussioni significative su vari settori dell'economia brasiliana, in particolare su quelli già colpiti dalla pandemia di COVID-19. Il Brasile sta cercando di riprendersi da una crisi economica prolungata e un inasprimento dei dazi potrebbe ostacolare ulteriormente la crescita economica in un momento in cui il Paese ha bisogno di stabilità e investimenti.
In questo scenario di trasformazioni globali e tensioni geopolitiche, il Brasile si trova di fronte a una sfida non solo commerciale ma anche diplomatica, cercando di mantenere buone relazioni con gli Stati Uniti mentre naviga le sue politiche interne e le pressioni esterne. L'esito di questa inchiesta dell'USTR potrebbe avere conseguenze durature non solo per il Brasile, ma anche per l'intera regione latinoamericana e per il panorama commerciale globale.