
Il Giffoni Film Festival si appresta a vivere una nuova era, segnando simbolicamente la fine di un'epoca con la partenza di Claudio Gubitosi, il suo fondatore. Con una carriera di 55 anni dedicata al cinema e alla cultura, Gubitosi ha descritto questo momento come "il cielo grigio accompagna questa dolce melanconia", riflettendo sull'importanza del festival e sulla sua evoluzione nel tempo. Quest'anno, il Giffoni ha registrato un successo straordinario, con una partecipazione massiccia e una copertura mediatica senza precedenti, dimostrando di essere un evento fondamentale nel panorama culturale italiano.
un festival di successo
Durante i dieci giorni di festival, Gubitosi ha accolto 320 ospiti, tra cui nomi illustri come Toni Servillo, Paolo Sorrentino e Tim Burton. I numeri parlano chiaro: oltre 7 milioni di visualizzazioni su Facebook e 16 milioni su Instagram, con 1,816 milioni di impressions sul sito italiano e 255mila su quello inglese. I media hanno risposto con entusiasmo, producendo 200 servizi sulle principali reti nazionali e locali e 533 articoli su testate di diversa portata. Questo dimostra l'importanza e la risonanza del festival nel panorama cinematografico.
il passaggio di testimone
Gubitosi ha condiviso le sue emozioni durante un incontro con i giurati, raccontando di un ragazzo della sezione Elements +10 che gli ha chiesto di non abbandonare il festival. "È arrivato il tempo giusto di lasciare la direzione", ha affermato Gubitosi, "ma sono tranquillo e dovete esserlo anche voi". Ha sottolineato la crescita del suo team, che ora possiede le competenze necessarie per portare avanti questa straordinaria storia italiana. "Non abbandonerò nessuno e oggi mi sento leggero", ha aggiunto, esprimendo il suo orgoglio per il successo del festival e la felicità che ha portato a tutti i partecipanti.
Il testimone passa ora a Jacopo Gubitosi, che assume la carica di direttore generale, e a Luca Apolito, nuovo direttore artistico. "Sono sicuro - ha affermato Gubitosi - che saranno in grado di gestire al meglio questa enorme mole di attività che si snodano durante l'intero arco dell'anno". Entro novembre, Giffoni si trasformerà in una fondazione, un passo significativo verso un futuro solido e strutturato.
un futuro luminoso
Jacopo Gubitosi ha commentato l'importanza di questo momento, sottolineando che, sebbene fosse consapevole della transizione, nessuno è mai veramente pronto a vivere un cambiamento così significativo. "Abbiamo dedicato la nostra mattinata a incontri con i giurati, abbracci e sorrisi, perché questa è sempre stata e sarà la nostra cifra", ha affermato. Quest'anno, ha chiesto uno sforzo particolare a tutto il suo team, per realizzare un programma che rispecchiasse i desideri dei giovani partecipanti. "Abbiamo gettato il cuore oltre l'ostacolo e vinto sfide difficili", ha detto con orgoglio.
Luca Apolito ha poi parlato del legame speciale che si crea tra il festival e le persone che vi partecipano, descrivendo Giffoni come un progetto molto più grande di un semplice festival di cinema. "In 55 anni, tante generazioni si sono raccontate in un flusso che è continuamente in trasformazione. Stiamo perennemente diventando umani", ha dichiarato, citando il tema di quest'edizione, "Becoming Human". Ha anche espresso il suo disappunto riguardo alle critiche rivolte alle giovani generazioni, definendole testimoni del cambiamento e della crescita che riguarda tutti noi.
Pietro Rinaldi, presidente dell'Ente autonomo Giffoni Experience, ha espresso la sua emozione per il passaggio di testimone. "Da giurato sono diventato presidente. Basta questo per farvi capire il mio legame con Giffoni, che è la casa per migliaia di giovani e per un team di grandi professionisti", ha affermato. Giffoni rappresenta un'idea che non morirà mai, un valore culturale e identitario che continuerà a ispirare e a formare le nuove generazioni.
Con la direzione di Gubitosi che volge al termine, il futuro del Giffoni Film Festival si preannuncia luminoso e pieno di opportunità. La poesia, come ha sottolineato Gubitosi, rimarrà una guida fondamentale per affrontare le sfide che ci attendono e per mantenere viva l'unicità di questa splendida anomalia culturale.