
L'intelligenza artificiale (IA) sta vivendo un periodo di trasformazione in Europa, grazie all'imminente presentazione del Codice di buone pratiche sui modelli di intelligenza artificiale per finalità generali (Gpai), prevista per giovedì 10 luglio. Questo codice si applicherà a modelli avanzati come GPT-4 di OpenAI e Gemini di Google, due esempi di IA generativa che hanno già un impatto significativo sul mercato. La Commissione europea ha lavorato intensamente per definire norme chiare che regolamentino questi sistemi complessi, con l'obiettivo di garantire un utilizzo responsabile e sostenibile dell'IA.
L'importanza del Codice di buone pratiche
Il Codice di buone pratiche arriva in un momento cruciale, poiché l'AI Act, la legge quadro sull'intelligenza artificiale, entrerà in vigore il 2 agosto. Questo rappresenta un passo fondamentale per creare un contesto normativo che responsabilizzi i fornitori di modelli Gpai, in particolare quelli che comportano rischi sistemici. La potenza e la diffusione di questi modelli possono influenzare i diritti fondamentali dei cittadini europei, rendendo necessaria una regolazione adeguata.
Controversie e miglioramenti
Il processo di elaborazione del Codice non è stato esente da critiche. La terza bozza ha sollevato proteste tra esperti del settore, tra cui i negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio Ue, i quali hanno evidenziato un possibile sbilanciamento a favore delle Big Tech. Tuttavia, fonti parlamentari hanno confermato che sono stati apportati miglioramenti significativi nella versione finale del Codice, in particolare per quanto riguarda la valutazione e la mitigazione dei rischi legati ai diritti fondamentali.
Tempistiche di attuazione e conformità
Il portavoce della Commissione europea, Thomas Regnier, ha chiarito che il Comitato europeo per l'IA è attualmente impegnato a discutere le tempistiche di attuazione del Codice. È stata considerata la possibilità di un'attuazione anticipata, con valutazioni che potrebbero concludersi entro la fine del 2025. È fondamentale notare che, se un'azienda decide di non adottare il Codice, le scadenze dell'AI Act rimarranno valide, ma l'azienda non potrà beneficiare della certezza giuridica offerta dal Codice stesso.
In sintesi, la presentazione del Codice di buone pratiche rappresenta un'importante pietra miliare per la regolamentazione dell'IA in Europa. Con la crescente diffusione di modelli come quelli di OpenAI e Google, è essenziale stabilire linee guida chiare che garantiscano non solo l'innovazione, ma anche la protezione dei diritti dei cittadini. La collaborazione tra istituzioni, aziende e società civile sarà cruciale per affrontare le sfide etiche e sociali legate all'intelligenza artificiale, assicurando un uso responsabile e vantaggioso per tutti.