Al Teatro Mercadante di Napoli, dal 29 ottobre al 9 novembre, si svolgerà un evento teatrale di grande rilevanza: "La storia è questa. Il processo di Giovanna d'Arco". Questa opera rappresenta un incontro tra tre voci autorevoli del panorama culturale italiano contemporaneo. Sotto la direzione della regista Liv Ferracchiati, il testo è firmato da Teresa Cremisi e Chiara Valerio, che reinterpretano la figura di Giovanna d'Arco in modo innovativo e profondo.

La produzione, realizzata sotto l'egida del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, diretto da Roberto Andò, si propone di esplorare temi come il giudizio pubblico, la gloria effimera e la solitudine dell'eroe. La figura di Giovanna, simbolo di eroismo e fede, è interpretata da Caterina Tieghi, mentre Riccardo Goretti assume il ruolo dell'Anonimo cronista.

un messaggio attuale

Liv Ferracchiati evidenzia come la storia di Giovanna d'Arco possa risuonare nel presente, fungendo da monito su come l'eroismo possa essere facilmente trasfigurato in eresia alla prima sconfitta. "Lo sguardo altrui può bruciare più del rogo", afferma il regista, mettendo in luce il dramma che si consuma tra le aspettative del popolo e la realtà della condanna. In questo contesto, Giovanna si ritrova di fronte a un pubblico che, un tempo, l'acclamava e ora la giudica in un momento di vulnerabilità.

L'opera si basa su "Il processo di condanna di Giovanna D'Arco", un testo curato da Teresa Cremisi e pubblicato da Marsilio nel 2021. Questo lavoro non si limita a rappresentare gli atti del processo; piuttosto, li trasforma in una vera e propria installazione teatrale, in cui Giovanna è esposta come un reperto vivente. La configurazione scenica prevede una passerella che attraversa lo spazio, permettendo agli spettatori di osservarla da vicino, quasi come se fossero una giuria in un tribunale.

un'esperienza immersiva

Il dispositivo visivo amplifica il peso dello sguardo accusatorio, rendendo il pubblico complice nel meccanismo del giudizio. "Il pubblico diventa parte integrante del processo", spiega Ferracchiati, evidenziando il passaggio da una celebrazione dell'eroina a una condanna spietata. Gli elementi che un tempo sostenevano l'eroina, come le armi e gli abiti, diventano ora strumenti contro di lei.

Le voci che si alternano sul palcoscenico arricchiscono ulteriormente la narrazione. Ecco alcuni dei personaggi principali:

  1. Giovanni Battaglia interpreta Pierre Cauchon, il giudice del processo.
  2. Gennaro Di Biase dà voce a San Michele.
  3. Laura Marinoni interpreta Santa Caterina d'Alessandria.
  4. Anna Coppola è Santa Margherita di Antiochia.

Anche i soldati, interpretati da Nicola Conforto, Francesco Roccasecca e Rosario Sparno, contribuiscono a creare un contesto di tensione e conflitto, accentuando l'atmosfera drammatica dell'opera.

un'opera di riflessione

Dal punto di vista visivo, le scene e le luci sono curate da Simone Mannino, mentre il sound design, realizzato da Giacomo Agnifili, gioca un ruolo fondamentale nel costruire l'atmosfera. I costumi, disegnati da Gianluca Sbicca, aiutano a definire i personaggi e il contesto storico, rendendo l'ambientazione ancora più evocativa.

La storia di Giovanna d'Arco, che ha ispirato innumerevoli opere, trova qui una nuova vita. L'interpretazione di Ferracchiati e delle autrici porta alla luce interrogativi universali sulla giustizia, la fede e la natura dell'eroismo. La rappresentazione si propone di indagare le dinamiche di potere e le aspettative sociali, mostrando come la società possa essere tanto una fonte di sostegno quanto di condanna.

Il processo di Giovanna d'Arco non è solo un evento teatrale; è un'opera che invita alla riflessione e al dibattito, spingendo il pubblico a confrontarsi con le proprie percezioni e opinioni. In un'epoca in cui il giudizio pubblico è amplificato dai social media, il messaggio di questo spettacolo risuona con particolare forza, rendendolo un'esperienza imperdibile per gli amanti del teatro e della cultura. La rappresentazione di Ferracchiati e delle autrici offre un'opportunità unica per esplorare la complessità dei sentimenti umani e delle relazioni sociali attraverso la lente di una figura storica che continua a ispirare e a provocare interrogativi.

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