Il 20 settembre scorso, il giardino della storica casa di Gian Carlo Menotti a Spoleto ha fatto da cornice a una serata memorabile dedicata al grande compositore e fondatore del Festival dei Due Mondi. La serata è stata animata dalle parole del giovane attore Fabrizio Traversa, che ha riproposto un’intervista in cui Menotti rifletteva sul suo legame indissolubile con Spoleto: "Spoleto è qualcosa di irripetibile, se tornassi indietro farei tutto nello stesso modo". Queste parole, cariche di nostalgia e affetto, hanno risuonato tra le mura che hanno visto nascere uno dei festival più prestigiosi al mondo.

l'importanza dell'arte secondo raffaele curi

Raffaele Curi, 'curatore delle atmosfere' e direttore artistico della Fondazione Alda Fendi - Esperimenti, ha guidato la serata con una visione chiara: l'arte deve essere considerata un genere di prima necessità, non un semplice passatempo per pochi privilegiati. Questo concetto, caro a Menotti, è stato ribadito da Curi, che ha lavorato a stretto contatto con il compositore per oltre 16 anni. La sua passione per l'arte multidisciplinare e il suo desiderio di creare un ponte culturale tra le due sponde dell'Oceano sono stati i temi centrali della serata.

un tributo alla musica e al teatro

La casa di Menotti, situata in una posizione panoramica con vista sul Duomo di Spoleto, ha accolto un pubblico selezionato, invitato a rivivere l’incanto della sua opera. Tra le varie performance, il Teatro Carlo Colla & Figli, una compagnia a lui particolarmente cara, ha presentato una riduzione de "L’Aida" di Giuseppe Verdi, riportando alla memoria l'importanza della musica e del teatro nel panorama culturale italiano e internazionale. Questo spettacolo ha non solo reso omaggio a Menotti, ma ha anche evidenziato la sua capacità di unire diverse forme artistiche.

la continuità dell'eredità di menotti

Alda Fendi, presidente della Fondazione, ha condiviso il suo profondo legame con Menotti, definendolo un "grande amico" e sottolineando che "si scordano soltanto le persone che non trasmettono amore". La sua decisione di continuare a vivere nella stessa casa a Spoleto è stata guidata dal desiderio di mantenere viva la memoria e l’eredità del compositore. "Ogni anno il ritorno a Spoleto, con i miei nuovi e vecchi amici, diventerà una meravigliosa consuetudine e un affettuoso ricordo del sublime Gian Carlo", ha aggiunto, sottolineando l'importanza della comunità e delle relazioni personali nel mantenere viva la cultura.

La serata ha visto la partecipazione di una serie di illustri ospiti, tra cui i premi Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, e Dino Trappetti, storico direttore della Sartoria Tirelli. Tra gli altri, erano presenti anche la comica e attrice Sabina Guzzanti e il direttore di Rai Distribuzione Stefano Coletta. La presenza di queste personalità ha messo in evidenza quanto Menotti abbia influenzato il mondo dello spettacolo, creando legami che continuano a prosperare anche dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2007.

Raffaele Curi, regista della serata-evento, ha colto l'occasione per esprimere il suo pensiero sul ruolo della memoria nell’arte. "Il ricordo non è culto delle ceneri ma custode del fuoco", ha detto, citando Gustav Mahler. Questa affermazione riflette perfettamente l'intento di Curi e della Fondazione Fendi: mantenere viva la fiamma dell'arte di Menotti, che continua a ispirare generazioni di artisti e appassionati.

La serata ha anche rappresentato un momento di riflessione sull'importanza della cultura in un contesto globale. Menotti, con la sua visione innovativa, ha saputo portare Spoleto alla ribalta internazionale, creando un festival che ha attratto talenti da tutto il mondo. Oggi, grazie a iniziative come quella di Alda Fendi, la sua eredità continua a vivere, dimostrando che l'arte può essere un potente strumento di connessione tra culture diverse.

In un mondo spesso dominato da sfide e divisioni, la celebrazione di figure come Gian Carlo Menotti è fondamentale per ricordarci il potere dell'arte e della bellezza. La serata di Spoleto ha rappresentato non solo un tributo a un grande maestro, ma anche un invito a continuare a esplorare e abbracciare le diversità artistiche, mantenendo vivo il dialogo tra le culture.

La Fondazione Alda Fendi - Esperimenti, attraverso eventi come questo, si impegna a garantire che l'eredità di Menotti non svanisca, ma continui a brillare, alimentando il fuoco della creatività e dell'innovazione. La missione è chiara: mantenere viva la memoria di un uomo che ha dedicato la sua vita all'arte, assicurandosi che le sue idee e la sua passione possano continuare a ispirare anche le future generazioni.

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