Firenze, una delle città più affascinanti d'Italia, si prepara a celebrare Gae Aulenti, una delle figure più influenti del design contemporaneo italiano. La mostra "La modernità si può costruire altrimenti", inaugurata a Palazzo Medici Riccardi, offre un'opportunità unica per esplorare il profondo legame tra Aulenti e la Toscana. Questo evento non solo mette in risalto i suoi progetti più emblematici, ma anche il suo approccio innovativo al design, che ha saputo coniugare modernità e rispetto per il contesto storico.

Un viaggio attraverso il design di Gae Aulenti

La mostra, curata da Emanuela Ferretti e Silvia Moretti, si articola in otto nuclei tematici, presentando una selezione di disegni dall'Archivio Gae Aulenti, fotografie, modelli progettuali e narrazioni digitali. Gli allievi del Master Museo Italia (MMI) e della Scuola di Architettura dell'Università di Firenze hanno contribuito attivamente alla realizzazione di questo progetto, creando un'esperienza immersiva per i visitatori.

Le curatrici affermano: "La mostra analizza l'approccio originale di Gae Aulenti al progetto in Toscana, cercando fruttuose relazioni con il contesto, senza rinunciare all'innovazione". Questo è evidente nei lavori realizzati per aziende locali, come Poltronova e Martinelli Luce, dove pezzi iconici come la sedia Sgarsul e la lampada Pipistrello sono diventati simboli di un'epoca.

I progetti significativi in Toscana

Il legame tra Aulenti e la Toscana si riflette nei suoi progetti per la famiglia Pucci. Negli anni Sessanta, ha lavorato su importanti ristrutturazioni, tra cui:

  1. Riconfigurazione dell'altana di Palazzo Pucci a Firenze
  2. Riprogettazione del giardino della villa di Granaiolo a Castelfiorentino

Questi progetti non solo evidenziano la sua maestria architettonica, ma anche la sua abilità nel valorizzare il patrimonio culturale locale.

La mostra include anche altri progetti significativi, come l'allestimento della Galleria del Libro a Viareggio e le scenografie teatrali realizzate in collaborazione con il regista Luca Ronconi. Questi lavori dimostrano la versatilità di Aulenti e la sua capacità di adattarsi a diversi ambiti creativi.

Un'opportunità di riflessione collettiva

Valentina Zucchi, curatrice del Museo di Palazzo Medici Riccardi, sottolinea l'importanza di questa esposizione, affermando che "restituisce soprattutto una dinamica di tessuto e di legami che Gae Aulenti ha stabilito con il nostro territorio". La mostra invita i visitatori a riflettere su come il design possa migliorare la qualità della vita e contribuire a un ambiente urbano più armonioso.

L'inaugurazione non è solo un tributo a Gae Aulenti, ma anche un'occasione per stimolare un dibattito sull'architettura e sul design contemporaneo. L'Ordine degli Architetti e la Fondazione Architetti Firenze hanno voluto che l'esposizione fosse un momento di confronto e partecipazione, rendendo l'architettura un tema di riflessione collettiva.

In aggiunta, dal 4 ottobre, presso il Cambio a Castelfiorentino, si approfondirà l'opera di Aulenti nel comune valdelsano, offrendo ulteriori spunti sulla sua visione progettuale e sull'influenza delle sue opere sull'architettura residenziale in Toscana.

La mostra "La modernità si può costruire altrimenti" è promossa dalla Fondazione Architetti Firenze, dal Master Museo Italia e dall'Archivio Gae Aulenti, con il sostegno di diverse istituzioni culturali. Questo evento rappresenta non solo una celebrazione del lavoro di Gae Aulenti, ma anche un invito a riflettere su come l'architettura e il design possano influenzare le nostre vite quotidiane e il nostro ambiente.

Share this article
The link has been copied!