Si conclude oggi la diciannovesima edizione del Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia, un evento che ha registrato un notevole successo, con 21.043 presenze, segnando un incremento del 18% rispetto alla scorsa edizione. Questo dato è particolarmente significativo in un periodo in cui molti eventi culturali stanno cercando di riprendersi dopo le difficoltà imposte dalla pandemia. La partecipazione dei giovani, in particolare, ha visto un aumento impressionante: +26% rispetto al 2024, evidenziando un rinnovato interesse per la danza contemporanea tra gli studenti e i giovani sotto i 26 anni.

la direzione artistica di wayne mcgregor

Sotto la direzione artistica di Wayne McGregor, il festival ha portato in laguna oltre 160 artisti, presentando una varietà di stili e linguaggi espressivi. Le performance hanno incluso:

  1. Otto prime mondiali
  2. Sette europee
  3. Cinque italiane

Questi numeri riflettono la ricchezza e la diversità della danza contemporanea. McGregor, noto per il suo approccio innovativo e per la fusione di danza, tecnologia e visione artistica, ha saputo catturare l'attenzione del pubblico, offrendo uno spazio di esplorazione e di riflessione attraverso la danza.

celebrazioni e premi

Quest'anno il festival ha celebrato due figure di spicco nel panorama della danza contemporanea: Twyla Tharp, insignita del Leone d'Oro alla carriera, e Carolina Bianchi, premiata con il Leone d'Argento. Tharp, con il suo Jubilee Tour, ha incantato il pubblico mescolando danza, musica e narrazione. Bianchi, autrice e regista innovativa, ha portato una visione fresca e audace, rompendo con i canoni tradizionali della danza.

nuove generazioni e opportunità

Un altro aspetto rilevante del festival è stata la presenza delle nuove generazioni di danzatori e coreografi. La compagnia Kor'sia, guidata da Mattia Russo e Antonio De Rosa, ha presentato opere fresche e stimolanti. Inoltre, la Biennale College ha svolto un ruolo cruciale, offrendo un'opportunità unica ai giovani talenti di esprimere la loro creatività e confrontarsi con nuovi approcci alla danza. I cinque lavori presentati dai partecipanti del college hanno spaziato dal riallestimento di "In C" di Sasha Waltz a "The Remaining Silence" di Anthony e Kel Matsena, un'opera che si configura quasi come un secondo tempo di "The Herds", la performance di arte pubblica che ha preceduto il festival a giugno.

La chiusura del festival questa sera promette di essere memorabile, con la presenza di due nomi di grande rilevanza: William Forsythe, maestro della coreografia contemporanea, e Marcos Morau, fondatore della compagnia La Veronal. Forsythe si esibirà al Teatro alle Tese con "Friends of Forsythe", mentre Morau presenterà al Teatro Malibran la prima mondiale di "La mort i la primavera". Entrambi gli artisti sono noti per la loro capacità di sfidare i confini della danza, portando sul palco performance che promettono di stupire e coinvolgere.

Il festival ha saputo attrarre un pubblico variegato, dalle famiglie agli studenti, dai professionisti del settore agli appassionati di danza, dimostrando che la Biennale di Venezia è un punto di riferimento fondamentale per la danza contemporanea a livello internazionale. Questa edizione ha messo in luce la vitalità e la creatività di un settore in continua evoluzione, confermando la Biennale come una piattaforma privilegiata per l'innovazione e l'espressione artistica. Con un programma così ricco e diversificato, il Festival della Biennale Danza non solo ha celebrato il talento degli artisti, ma ha anche stimolato un dialogo continuo tra le diverse forme d'arte e le generazioni future. La danza contemporanea si conferma come un linguaggio universale, capace di unire e ispirare, e il festival di Venezia rappresenta un'importante vetrina per le nuove idee e le nuove voci del panorama artistico globale.

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