
Ken Follett, uno degli autori più prolifici e amati della letteratura contemporanea, sorprende ancora una volta i lettori con il suo ultimo romanzo, "Il cerchio dei giorni", pubblicato da Mondadori. In questa nuova opera, Follett ci trasporta indietro nel tempo, 2500 anni prima dell'era comune, per raccontare la storia di Stonehenge, uno dei più misteriosi e affascinanti siti preistorici del mondo. L'autore unisce abilmente fatti storici a un’abbondante dose di immaginazione, creando una narrazione tanto avvincente quanto educativa.
La magia di Stonehenge
Stonehenge, situato nel sud dell'Inghilterra, è al centro di dibattiti e teorie. Le enormi pietre disposte in cerchio non hanno una funzione certa, e le ipotesi su come e perché siano state erette continuano a suscitare interesse tra archeologi e storici. Follett esplora questo tema attraverso la storia di personaggi che, spinti dalla volontà di lasciare un segno per le generazioni future, si dedicano alla costruzione di questo monumento.
In un recente incontro in Italia, Follett ha condiviso la sua visione di scrittore: "Ciò che mi interessa è creare un mondo immaginario dove i lettori possano affezionarsi ai personaggi e vivere le loro emozioni". Questo approccio è particolarmente importante quando si scrive di un'epoca così lontana, dove le fonti storiche sono limitate e la fantasia deve essere utilizzata con saggezza.
Un monumento di legno?
Una delle ipotesi più affascinanti che Follett esplora è quella della possibile esistenza di un monumento di legno precedentemente eretto al posto delle celebri pietre. Follett afferma: "Molti archeologi credono che prima di Stonehenge ci fosse un monumento di legno". Questa idea arricchisce la narrazione e offre una prospettiva sul modo in cui le civiltà antiche concepivano i loro luoghi di culto. La transizione da un monumento in legno a uno in pietra rappresenta un'evoluzione significativa, testimoniando il desiderio di creare qualcosa che potesse durare nel tempo.
La lotta per l'identità
La costruzione di Stonehenge diventa una metafora della lotta per la propria identità. I personaggi del romanzo credono fermamente che il loro progetto sarà visibile per millenni, un simbolo della loro esistenza e delle loro aspirazioni. Follett, noto per il suo talento nel creare trame avvincenti, ha già dimostrato questa formula di successo nel suo bestseller "I pilastri della terra". "Mettere al centro di un romanzo la costruzione di qualcosa è una buona idea", afferma l'autore, "perché i personaggi affrontano avversità e sfide che rendono la storia ancora più coinvolgente".
Ne "Il cerchio dei giorni", oltre alla costruzione di Stonehenge, Follett introduce anche elementi di conflitto e disastri naturali. "Le guerre ci sono sempre state", osserva, evidenziando come gli scavi archeologici rivelino segni di violenza anche in epoche remote. La scoperta di migliaia di frecce in determinati siti suggerisce che le battaglie erano frequenti, e gli scheletri ritrovati raccontano storie di violenza.
In un’epoca in cui il mondo sembra sempre più diviso, le parole di Follett offrono una riflessione profonda sulla natura umana e sulla difficoltà di costruire ponti tra culture e nazioni. Anche se il suo interesse per la politica è evidente, egli si concentra principalmente sulla sua missione di scrittore: "Scrivo per raccontare storie che siano lette per puro piacere". Questo approccio, unito alla sua abilità di narrare, rende ogni sua opera un viaggio coinvolgente attraverso la storia e l'immaginazione, un invito a esplorare le complessità dell'umanità attraverso le pagine dei suoi romanzi.