
Ieri sera, il Parco Villa delle Rose di Lanciano, un angolo verde della provincia di Chieti, ha ospitato uno degli eventi più attesi dell'estate: il concerto di Fiorella Mannoia, parte del suo tour "Fiorella Sinfonica - Live con Orchestra". La serata ha offerto non solo un viaggio musicale, ma anche un'importante occasione di riflessione sulle attualità internazionali, con un focus sulla difficile situazione a Gaza.
Un concerto magico con un messaggio potente
Fiorella Mannoia ha incantato il pubblico con la sua potente e inconfondibile voce, mentre l'Orchestra Sinfonica Saverio Mercadante di Altamura, diretta dal Maestro Rocco De Bernardis, ha arricchito i suoi brani con arrangiamenti sinfonici. L'atmosfera magica, sotto il cielo stellato di Lanciano, ha reso l'evento ancora più memorabile.
Un momento particolarmente toccante è stato quando Mannoia ha denunciato l'uso della fame come arma di guerra, descrivendo la situazione a Gaza come uno dei "più grandi infanticidi della storia". Le sue parole hanno colpito profondamente il pubblico, culminando in una standing ovation. "Dobbiamo fermare Erode", ha esclamato, riferendosi a chi perpetua la violenza e l'ingiustizia. Questo forte messaggio ha rappresentato un segnale di dissenso e solidarietà.
L'importanza della disobbedienza civile
Poco prima di eseguire "Il peso del coraggio", Mannoia ha sottolineato l'importanza di esprimere la propria opinione: "Non nel mio nome", ha affermato, evidenziando il diritto di ogni individuo a opporsi alle ingiustizie. Questo messaggio è stato amplificato da un'azione simbolica, con il pubblico che ha sventolato uno striscione con la scritta "Abbiamo il diritto e il dovere di disobbedire". La disobbedienza civile, un tema radicato nella cultura italiana, è stata celebrata come una forma legittima di resistenza.
Riconoscimenti e impegno sociale
Durante il concerto, Mannoia ha anche parlato del suo impegno per la fondazione "Una, nessuna, centomila", dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne. "Dobbiamo dire basta", ha dichiarato, lanciando un appello forte e chiaro. La sua musica, ha spiegato, può essere un veicolo di cambiamento: "Ci sono canzoni per i piedi che fanno ballare, canzoni per il cuore che fanno innamorare e canzoni per la testa, che fanno pensare".
Il repertorio del concerto ha spaziato da brani iconici come "Mariposa", "Che sia benedetta", "In viaggio", "Sally" e "Quello che le donne non dicono", fino al commovente "Il cielo d'Irlanda". Ogni canzone ha evocato emozioni intense, creando un legame profondo tra l'artista e il pubblico, che ha cantato insieme a lei per tutta la durata dello spettacolo.
Al termine della serata, Mannoia ha indossato una maglietta nera con la scritta 'Free Gaza' e ha intonato a cappella "Il disertore" di Boris Vian, un brano che parla di rifiuto della guerra e della violenza. Questo gesto ha ulteriormente sottolineato il suo impegno politico e sociale, lasciando il pubblico con un messaggio potente e una riflessione profonda sulla pace e sulla giustizia.
Il concerto di Lanciano non è stato solo un evento musicale, ma anche un momento di condivisione e consapevolezza sociale. Fiorella Mannoia ha utilizzato la sua voce e la sua popolarità per accendere i riflettori su questioni cruciali, richiamando l'attenzione su temi che, troppo spesso, vengono dimenticati. La sua esibizione è stata un inno alla vita, alla speranza e alla resistenza, un invito a non rimanere in silenzio di fronte alle ingiustizie del mondo.