La ricerca delle proprie origini è un tema che tocca profondamente il cuore di molti individui, in particolare di coloro che sono stati adottati o che hanno vissuto situazioni di separazione dalla propria famiglia naturale. In questo contesto si colloca l'opera di Melania Petriello, "La strada di casa. Figli in cerca delle origini", pubblicata dalla casa editrice Fuori Rotta. Questo libro, che si presenta come un'inchiesta avvincente e commovente, offre uno spaccato della realtà di quasi mezzo milione di italiani che, per motivi diversi, si trovano a cercare il proprio legame biologico.

Petriello, giovane giornalista e scrittrice, affronta la questione con sensibilità e rigore, esplorando non solo le contorsioni legislative che riguardano il diritto all'accesso alle informazioni sulle origini, ma anche il lato umano di questa ricerca. Le storie personali, cariche di emozioni e di vissuti, costituiscono il cuore dell'opera, mettendo in luce il dramma e la speranza di chi, come Tiziana, vive con il peso della mancanza di conoscenza sulle proprie radici.

Le storie di chi cerca le proprie origini

Il libro si apre con la frase "Non ti ho mai giudicato", che rappresenta il desiderio di molti figli adottivi di comprendere le scelte fatte dai propri genitori biologici. La narrazione di Petriello è costellata di storie di uomini e donne provenienti da ogni parte d'Italia, ognuno con la propria biografia unica, che si confrontano con il vuoto lasciato dall'assenza di informazioni sulle proprie origini. La figura della madre, spesso centrale in queste narrazioni, viene esplorata anche dal punto di vista di chi, per diverse ragioni, ha dovuto separarsi dal proprio figlio.

  1. Anna, che ha ritrovato la madre biologica solo dopo una lunga ricerca, ma purtroppo troppo tardi per conoscerla come avrebbe voluto.
  2. Tiziana, che non ha mai avuto l'opportunità di scoprire chi siano i suoi genitori biologici e vive con il peso di una domanda rimasta senza risposta.

L'importanza della ricerca delle origini

L'importanza di questa ricerca è evidenziata anche da figure professionali come Margherita Carlini, psicoterapeuta e criminologa, che ha dedicato la sua vita ad aiutare le persone a comprendere il valore delle proprie origini. Carlini sottolinea come la ricerca delle origini sia fondamentale per il benessere psicologico di ogni individuo, poiché ognuno di noi è parte di un insieme e la mancanza di una storia conosciuta può creare difficoltà di varia natura.

Petriello riporta anche le parole di Rossella Pane, che scrive sul tema dell'identità degli adottati e sull'importanza di conoscere le proprie origini. Pane sottolinea che questo diritto all'identità è essenziale non solo per dare voce a chi è stato separato dalla propria famiglia, ma anche come strumento di tutela della salute, poiché la conoscenza delle origini biologiche può rivelarsi cruciale in diverse situazioni mediche.

Storie di madri e padri

Un altro aspetto toccante del libro è la testimonianza di madri come Rossella, che ha partorito un figlio a soli 17 anni e si è vista costretta a lasciare il bambino, senza possibilità di conoscere il suo futuro. In questo caso, la questione delle origini si intreccia con quella della responsabilità e della difficoltà di fare scelte in situazioni complesse. Rossella chiede anche lei una legge che consenta ai figli di conoscere le proprie origini, un tema che continua a essere dibattuto a livello legislativo in Italia.

La questione delle origini non riguarda solo le madri, ma anche i padri, la cui presenza è spesso trascurata nei discorsi pubblici. Ogni storia di adozione o di separazione coinvolge un uomo, e il silenzio attorno alla figura paterna rende ancora più complesso il quadro della ricerca identitaria.

"La strada di casa" di Melania Petriello è quindi molto più di un semplice resoconto di storie di vita; è un viaggio emotivo e sociale che invita il lettore a riflettere sull'importanza delle proprie radici e sul diritto alla conoscenza delle origini. Attraverso la voce dei protagonisti, l'autrice ci conduce in un mondo ricco di emozioni, sfide e speranze, dove la ricerca personale di identità si intreccia con una battaglia collettiva per il riconoscimento dei diritti di chi vive nell'ombra dell'anonimato. In un periodo in cui il dibattito sulla trasparenza e il diritto all'informazione sta guadagnando sempre più attenzione, il libro di Petriello si rivela un contributo prezioso per una questione che riguarda tanti, ma di cui si parla ancora troppo poco.

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