Fedez, uno dei nomi più noti della scena musicale italiana, ha recentemente svelato un lato inedito della sua vita nel suo primo libro, il cui titolo è emblematicamente provocatorio: "Del suicidio". Questo capitolo ha suscitato un acceso dibattito tra i suoi fan e il pubblico in generale, anticipato dall'artista attraverso alcune storie su Instagram, dove ha condiviso estratti toccanti e profondi che rivelano il suo personale e doloroso percorso.

La frase che colpisce di più è quella in cui Fedez dichiara: "Questa che leggerete è la storia di uno che non ce l'ha fatta". Qui, l'artista non si limita a raccontare un episodio della sua vita, ma piuttosto si immerge in un abisso di emozioni e pensieri che hanno caratterizzato un periodo oscuro della sua esistenza. Il tentato suicidio viene descritto non come un atto impulsivo, ma come il culmine di una lunga fase di sofferenza e riflessione. "Non è il salto. Non è il colpo. Non è l'atto in sé. È tutto quello che succede prima. È la gestazione", afferma Fedez, sottolineando come il pensiero del suicidio possa crescere nel buio della mente, un "feto" che si sviluppa lentamente, alimentato da un profondo malessere.

L'impatto della disintossicazione

L'artista racconta di aver interrotto bruscamente l'assunzione di psicofarmaci, paragonando questa decisione al gesto di gettare via un pacchetto di sigarette vuoto. Questa scelta, però, comporta conseguenze devastanti. Fedez descrive il suo corpo e la sua mente che reagiscono in modo violento all'assenza di quelle "pillole bastarde", diventate parte integrante della sua vita quotidiana. "Il mio cervello ha cominciato a urlare", scrive, evocando l'immagine di una disintossicazione da sostanze pesanti, come l'eroina. Le sofferenze fisiche, i crampi e il senso di disorientamento che ne derivano sono esperienze che molti possono riconoscere.

La solitudine e la comunicazione della sofferenza

Questo capitolo non si limita a esplorare la dimensione del dolore, ma affronta anche la solitudine e l'impossibilità di comunicare la propria sofferenza. "Ero su quel palco, incapace di gestire il caos", riflette Fedez, riferendosi alla sua partecipazione all'ultimo Festival di Sanremo con il brano "Battito". Questa esibizione diventa un simbolo della sua lotta interna. L'artista si sente assediato non solo dalle emozioni legate alla performance, ma anche dai ricordi di un anno passato tra malattie, litigi e ospedali, un periodo in cui le sue relazioni sono state messe a dura prova.

Fedez non esita a riferirsi ai volti delle persone che lo hanno sostenuto, ma anche a quelli che hanno visto il proprio amore e la propria pazienza esaurirsi. "Davanti alle facce che ho lasciato si coprissero di lacrime", scrive, evocando un senso di colpa profondo verso coloro che gli sono stati vicini. Le sue parole non solo esprimono la sua vulnerabilità, ma fungono anche da richiamo a tutti coloro che si trovano in situazioni simili. La sofferenza psicologica è spesso invisibile e Fedez cerca di portarla alla luce, rendendo la sua esperienza un catalizzatore per la discussione su un tema delicato e spesso stigmatizzato come il suicidio.

Un passo verso la consapevolezza

Il libro di Fedez si inserisce in un contesto più ampio di crescente attenzione alla salute mentale, un tema che negli ultimi anni ha trovato spazio anche tra le celebrità. Artisti e influencer stanno iniziando a condividere le proprie esperienze di lotta contro la depressione e l'ansia, contribuendo a una maggiore consapevolezza e comprensione. Fedez, con la sua voce unica e il suo seguito di fan, ha il potere di influenzare positivamente la percezione di queste tematiche.

In un'epoca in cui la salute mentale è al centro di molte conversazioni, le parole di Fedez risuonano come un forte invito alla comprensione e alla compassione. La sua storia, per quanto personale e dolorosa, diventa un simbolo della lotta collettiva contro il silenzio e la vergogna che circondano il suicidio e la malattia mentale. La sua volontà di esporsi e di raccontare la sua verità è un atto di coraggio che potrebbe aiutare molti a sentirsi meno soli nelle loro battaglie quotidiane.

Fedez, con la sua sincerità e la sua vulnerabilità, ci ricorda che non siamo mai davvero soli, e che la condivisione della sofferenza può essere un primo passo verso la guarigione.

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