
Il 14 settembre ha segnato l'inizio di un emozionante viaggio per la Filarmonica della Scala, che ha preso il volo verso Seoul, prima tappa di una tournée che la riporta in Corea del Sud e Giappone dopo ben 17 anni di assenza. Sotto il cielo grigio di Milano, 49 casse contenenti strumenti musicali e attrezzature preziose sono state caricate con cura, pronte per un'avventura di due settimane che promette di essere un miscuglio di esperienze artistiche, culturali e umane. Un sogno che sembrava allontanarsi negli ultimi anni è stato reso possibile grazie al supporto di Allianz e del main sponsor Unicredit.
l'importanza di una tournée
L'organizzazione di un tour di questa portata non è mai semplice, soprattutto a causa delle sfide economiche che hanno colpito il settore artistico dopo la crisi del 2008. Negli anni successivi, si è registrato un rallentamento dei viaggi per le orchestre, una situazione ulteriormente complicata dalla pandemia di COVID-19. Questo viaggio rappresenta non solo una ripresa, ma anche un desiderio di riconnettersi con un pubblico che, dal 1988, ha accolto la Filarmonica con entusiasmo. Damiano Cottalasso, il coordinatore artistico, ha già menzionato la possibilità di un ritorno in Asia nel 2027, segno che l'interesse per questa parte del mondo è forte e duraturo.
un mix di tradizione e modernità
Il ritorno a Seoul evoca ricordi per i musicisti più esperti, che ricordano una città influenzata dall'atmosfera festosa delle Olimpiadi del 1988. Oggi, la metropoli si presenta come un mosaico di modernità, con grattacieli e maxischermi che celebrano le star del K-pop. La freschezza della nuova generazione di musicisti, con oltre il 10% dei membri cambiati a causa di pensionamenti recenti, si integra con la tradizione, creando un mix unico di esperienze e aspettative. Molti di loro, pur non avendo mai visitato la Corea, si sono preparati per questo viaggio osservando video online e partecipando a conversazioni con colleghi di altre orchestre.
esperienze uniche e sfide quotidiane
Un giorno libero all'inizio della tournée è un lusso raro; i musicisti sfruttano questo tempo per esplorare le bellezze di Seoul. Ecco alcune delle attività che hanno intrapreso:
- Visita ai maestosi palazzi reali.
- Scoperta della ricca offerta cosmetica coreana.
- Creazione di un frac su misura nei famosi quartieri di Itaewon.
Roberto Miele e Francesco Tamiati, rispettivamente corno e tromba, hanno avuto l'opportunità di tenere una masterclass presso il Sungshin Women's University College of Music, rafforzando i legami culturali con la Corea. Tuttavia, il viaggio non è privo di sfide: le prime giornate sono caratterizzate da un clima di pioggia incessante e piccole beghe tra i musicisti. Nonostante ciò, l'atmosfera rimane di entusiasmo e allegria, con la chat del tour che si riempie di messaggi sugli orari dei concerti.
Nelle prime tre intense giornate, ci sono stati alcuni smarrimenti: passaporti, telefoni e giacche sono stati persi e fortunatamente recuperati. La lotta contro il jet lag è comune, ma la determinazione a mantenere i contatti con la vita in Italia è forte, nonostante il fuso orario di sette ore.
Il momento culminante della tournée arriva durante le prove con il maestro Myung-Whun Chung, direttore emerito dell'orchestra. Chung, originario della Corea, ha un legame speciale con questa parte del tour, desiderando che l'orchestra dia il massimo per onorare la sua patria. I concerti al Seoul Art Center Music Hall e a Busan sono accolti da ovazioni e standing ovation, con il pubblico entusiasta che attende autografi e interazioni con gli orchestrali.
Le cene organizzate dal maestro Chung, che ha affittato un intero ristorante per accogliere i musicisti, riflettono un'ospitalità e un'attenzione che i membri della Filarmonica non dimenticheranno facilmente. Anche se il tour ha solo inizio, è chiaro che questa esperienza sarà ricca di emozioni e nuove connessioni, non solo musicali ma anche umane, con un futuro luminoso all'orizzonte.