
Il documentario "Cuba & Alaska", diretto da Yegor Troyanovsky e presentato alla Festa del Cinema di Roma, offre uno sguardo profondo e toccante sulla vita di due giovani donne ucraine, Yulia "Cuba" e Oleksandra "Alaska". Queste soldatesse hanno scelto di servire come soccorritrici con qualifiche paramediche sulla linea del fronte, un contesto di guerra che ha profondamente segnato le loro esistenze. Attraverso le loro risate, l'ironia e le battute tra amiche, il film riesce a catturare l'essenza della loro amicizia e della loro resilienza in un ambiente così difficile.
La vita quotidiana in prima linea
Il documentario segue le giornate di Cuba e Alaska, parte di un piccolo nucleo militare che si sposta costantemente tra i campi di battaglia. In questo scenario drammatico, le due donne hanno costruito un legame profondo con gli altri soldati del loro gruppo. Questo supporto reciproco si esprime attraverso:
- Lavoro e coraggio
- Momenti di gioco
- Confidenze
Questi attimi di normalità diventano essenziali per affrontare il peso delle emergenze quotidiane, costellate da morte, sangue e dolore. In un contesto così oscuro, Cuba e Alaska riescono a mantenere vivo il ricordo dei loro sogni: Cuba aspira a diventare stilista, un desiderio che trova modo di esprimere anche durante il conflitto, mentre Alaska sogna di diventare disegnatrice.
L'impatto della guerra
Tuttavia, il loro equilibrio viene bruscamente interrotto quando Oleksandra subisce un grave infortunio durante un attacco di droni. Ricoverata a Kiev, Alaska affronta un periodo di convalescenza complicato, caratterizzato da attacchi di panico e un crescente senso di vulnerabilità. Nel frattempo, Cuba, rimasta sola a fronteggiare un quotidiano sempre più difficile, trova conforto nell'amore di un compagno di trincea e decide di sposarlo. Ma la guerra, con la sua imprevedibilità e crudeltà, riserva loro un nuovo shock, dimostrando quanto sia fragile la vita in un contesto di conflitto.
Yegor Troyanovsky, che oggi serve come soldato nelle forze speciali ucraine, ha incontrato Cuba e Alaska durante il suo lavoro di giornalista, prima che il conflitto si intensificasse. La sua esperienza personale lo ha spinto a voler raccontare la storia di queste due donne non solo come soldati, ma come esseri umani, con sogni, paure e speranze. "Spero che il pubblico veda Cuba e Alaska come donne e non solo come soldati. È fondamentale riconoscere l'importanza di ciò che fanno e la loro capacità di trovare gioia nonostante le avversità", ha affermato Troyanovsky.
La lotta per la normalità
Le immagini che il documentario presenta ci mostrano Cuba e Alaska anche nella loro vita quotidiana, che si intreccia con i momenti di battaglia. Le due donne condividono su Instagram le loro esperienze, oscillando tra domande esistenziali come "Moriremo ora o più avanti?" e momenti più leggeri come "Quale playlist mettiamo?". Questo contrasto rende la loro storia ancora più autentica e umana, portando il pubblico a riflettere su come la guerra possa influenzare la vita delle persone in modi inaspettati.
Entrambe le soldatesse si sono arruolate lasciandosi alle spalle la vita civile per difendere la loro patria, una scelta che ha comportato sacrifici enormi. I sogni di Cuba e Alaska, pur continuando a esistere, si scontrano con la dura realtà del conflitto. La convinzione che potessero mettere in pausa le loro vite e riprenderle in un secondo momento si scontra con la verità che la guerra cambia tutto, e non sempre si può tornare indietro.
Il documentario non si limita a raccontare la storia di due soldatesse, ma si fa portavoce di una generazione di giovani ucraini che, come Cuba e Alaska, si trovano a fronteggiare un conflitto che ha trasformato radicalmente le loro vite. La forza e la resilienza di queste donne sono un simbolo della lotta del popolo ucraino, un richiamo alla dignità e alla speranza in un momento di grande incertezza.
In un mondo dove le storie di guerra spesso si concentrano solo sugli aspetti più crudi del conflitto, "Cuba & Alaska" offre una prospettiva nuova: quella della vita quotidiana, dell'amicizia e della lotta per mantenere viva la propria umanità. Attraverso il racconto di queste due giovani donne, il film di Troyanovsky ci invita a non dimenticare il valore della vita, della solidarietà e della speranza, anche nei momenti più bui. Le loro storie sono un richiamo a riconoscere non solo il coraggio dei soldati in prima linea, ma anche quello delle donne che, in silenzio e con determinazione, combattono ogni giorno per un futuro migliore.