L'Italia si trova attualmente a fronteggiare un momento di profonda angoscia e riflessione a causa del femminicidio della 14enne Martina Carbonaro, avvenuto ad Afragola. Questo drammatico evento ha riacceso i riflettori su un problema che affligge il nostro paese: la violenza contro le donne. In questo contesto, la necessità di discutere di relazioni tossiche, specialmente tra i più giovani, è diventata urgente. Il festival internazionale di animazione "Cartoons On The Bay", diretto da Roberto Genovesi, ha riconosciuto l'importanza di affrontare queste tematiche premiando la serie "Crush, la storia di Matilde" con il Pulcinella Awards nella categoria "Miglior Live Action".

La responsabilità di educare

Simona Ercolani, Ceo di Stand by Me e autrice della serie, ha espresso il suo orgoglio per il riconoscimento, sottolineando la responsabilità di continuare a sensibilizzare le nuove generazioni su temi così delicati e urgenti. "In questi giorni di grande dolore – ha dichiarato – è fondamentale costruire una cultura di parità e rispetto". La serie, composta da dieci episodi da 25 minuti, è stata prodotta in collaborazione con Rai Kids ed è disponibile su RaiPlay, avendo debuttato su Rai Gulp nel gennaio 2025.

La trama di "Crush"

"Crush" racconta la storia di Matilde, una ragazza brillante e piena di vita che si trova a dover affrontare una relazione disfunzionale. Il racconto si sviluppa attorno alla sua interazione con un ragazzo che, inizialmente, sembra perfetto, ma che, col passare del tempo, la isola dalle sue amicizie e dai suoi interessi. L'importanza delle relazioni sane viene enfatizzata anche attraverso la collaborazione con la Federazione Italiana di Scherma, sottolineando come lo sport possa svolgere un ruolo cruciale nella crescita mentale e fisica dei giovani.

Educare a riconoscere i segnali

La regia di Raffaele Androsiglio e la consulenza di D.i.Re Donne in rete contro la violenza e della psicologa Luigia Cimmino hanno contribuito a dare una voce autentica e sensibile a una questione complessa. "Mai come in questo momento – ha affermato Ercolani in un'intervista – è cruciale che i giovani riconoscano i segnali di un rapporto tossico e trovino il coraggio di uscirne". La serie si propone di educare i ragazzi a identificare comportamenti problematici, come la gelosia e il controllo, che spesso vengono erroneamente interpretati come segni d'amore.

In base a una ricerca condotta da Ipsos in collaborazione con Save the Children, intitolata "Le ragazze stanno bene?", sono emersi dati allarmanti sulla percezione delle relazioni tra gli adolescenti. Ecco alcuni risultati significativi:

  1. 30% degli adolescenti ritiene che la gelosia sia un segno d'amore.
  2. 17% considera accettabile che in una relazione ci possa essere una violenza fisica.
  3. 65% degli intervistati ha riferito di aver subito comportamenti di controllo, come la sorveglianza sui social o l'obbligo di condividere le password.

Ercolani ha anche messo in guardia sui rischi legati all'uso della geolocalizzazione da parte dei genitori, che può essere interpretata dai ragazzi come un gesto d'affetto piuttosto che come un tentativo di controllo. "È fondamentale insegnare ai nostri figli l'importanza della fiducia e della responsabilità nelle relazioni", ha sottolineato.

Un messaggio di speranza

Nonostante le sfide, Ercolani ha fiducia nella generazione attuale: "I giovani di oggi sono fragili e sensibili, ma stanno anche cercando un equilibrio tra le ambizioni e le passioni personali". Tuttavia, avverte che stiamo assistendo a un regresso nei rapporti di genere, dove comportamenti di controllo vengono confusi con l'affetto. È fondamentale non tollerare questa confusione e lavorare per educare i giovani a costruire relazioni basate sulla fiducia e sul rispetto reciproco.

La serie "Crush" rappresenta quindi non solo un'opera di intrattenimento, ma anche uno strumento educativo potente, capace di affrontare con coraggio questioni difficili e di stimolare una riflessione necessaria tra le nuove generazioni. Con la sua narrazione coinvolgente e i suoi personaggi ben sviluppati, "Crush, la storia di Matilde" si inserisce perfettamente nel panorama delle produzioni che mirano a formare una coscienza critica tra i giovani, incoraggiandoli a riconoscere e affrontare le dinamiche tossiche nelle loro relazioni.

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