Domani, il Circolo Mario Mieli parteciperà con determinazione al Pride di Budapest, nonostante le recenti dichiarazioni del governo ungherese guidato da Viktor Orbán, che ha manifestato una netta opposizione ai diritti LGBTQ+. Mario Colamarino, presidente del Circolo Mario Mieli e portavoce del Roma Pride, ha affermato all'ANSA: "Non arretriamo di un millimetro". Queste parole risuonano come un forte messaggio di resistenza e solidarietà, in un momento in cui i diritti civili in Europa sono sotto pressione.

l'arrivo a budapest e le sfide iniziali

La delegazione del Circolo Mario Mieli è appena atterrata nella capitale ungherese, ma già all'arrivo ha dovuto affrontare controlli rigorosi da parte delle autorità locali. Colamarino ha raccontato che, alla dogana, gli è stato chiesto di aprire la valigia e spiegare il significato di uno striscione che portava con sé. Questo episodio evidenzia la crescente tensione e il clima di intimidazione che circonda l'evento, ma non ha fermato la determinazione degli attivisti. "Vedo attivisti da tutta Europa venire qui, persone comuni, oltre ai politici", ha aggiunto Colamarino, sottolineando l'importanza della mobilitazione collettiva.

il pride di budapest come simbolo di resistenza

Il Pride di Budapest è diventato un simbolo di resistenza contro le politiche repressive del governo ungherese. Negli ultimi anni, il governo di Orbán ha introdotto una serie di leggi che limitano i diritti delle persone LGBTQ+, compresa una controversa legge che vieta la "promozione" dell'omosessualità tra i minori. Queste misure hanno sollevato forti critiche sia a livello nazionale che internazionale, e il Pride rappresenta un'opportunità per opporsi a tali politiche e riaffermare i diritti umani fondamentali.

l'importanza della solidarietà europea

Colamarino ha anche sottolineato l'importanza della solidarietà europea in questa battaglia. "Credo che l'Italia farà la sua parte in questa battaglia per riaffermare lo stato di diritto in Europa", ha dichiarato. L'Ungheria è considerata la frontiera dell'Unione Europea, e ciò che accade qui potrebbe avere ripercussioni in altri paesi, inclusa l'Italia. "Perciò non bisogna arretrare di un millimetro sui diritti", ha ribadito, enfatizzando che la lotta per i diritti civili è una battaglia collettiva che richiede unità e determinazione.

In questo contesto, Colamarino ha pianificato un incontro con l'ambasciatore italiano in Ungheria per discutere le misure di sicurezza per la delegazione e gli attivisti presenti. La sicurezza è una preoccupazione fondamentale, considerando l'atmosfera di ostilità e il rischio di attacchi ai partecipanti al Pride. Tuttavia, la delegazione del Circolo Mario Mieli si sente fiduciosa riguardo alla propria partecipazione e si aspetta una grande affluenza di persone.

Il Pride di Budapest non è solo un evento di celebrazione, ma anche un momento cruciale per l'affermazione dei diritti LGBTQ+ in Europa. La partecipazione di attivisti provenienti da diverse nazioni europee evidenzia la volontà di unire le forze contro le ingiustizie e le discriminazioni. L'evento è atteso come un'opportunità per sensibilizzare l'opinione pubblica sui diritti delle persone LGBTQ+ e per richiamare l'attenzione delle istituzioni europee.

Il clima di repressione in Ungheria è un campanello d'allarme per tutti i paesi europei. Le politiche di Orbán non solo limitano la libertà di espressione e i diritti delle minoranze, ma minacciano anche i principi fondamentali su cui si basa l'Unione Europea. In questo contesto, la partecipazione al Pride di Budapest diventa una dichiarazione politica di resistenza e impegno per un'Europa più giusta e inclusiva.

Il Circolo Mario Mieli e i suoi membri non sono soli in questa battaglia. La mobilitazione di attivisti e cittadini da tutta Europa dimostra che esiste un forte desiderio di cambiamento e di giustizia sociale. La cultura della paura e dell'intolleranza non deve prevalere, e il Pride di Budapest rappresenta un'opportunità per dimostrare che la comunità LGBTQ+ è resiliente e pronta a combattere per i propri diritti.

Con l'evento di domani, il Circolo Mario Mieli e gli altri partecipanti invieranno un messaggio chiaro al governo ungherese e a tutti coloro che si oppongono ai diritti civili: la lotta per la libertà e l'uguaglianza non conosce confini e continuerà a farsi sentire, ovunque ci sia bisogno di giustizia e rispetto. La determinazione degli attivisti di fronte all'opposizione è un segno di speranza e una promessa di un futuro migliore per tutti.

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