In un contesto economico globale sempre più complesso e interconnesso, i Paesi del Brics hanno sollevato serie preoccupazioni riguardo all'escalation del protezionismo e alle misure commerciali unilaterali, in particolare in riferimento alla guerra dei dazi innescata dall'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Questa dichiarazione emerge dalla bozza della dichiarazione finale della riunione dei leader del Brics che si tiene a Rio de Janeiro, dove i rappresentanti delle nazioni coinvolte hanno trovato un accordo sui punti chiave da affrontare.

Il documento, ottenuto da CNN Brasil, sottolinea l'importanza di mantenere un sistema commerciale globale equo e basato su regole condivise. "Esprimiamo serie preoccupazioni per l'aumento delle misure tariffarie e non tariffarie unilaterali che distorcono il commercio e sono incompatibili con le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio (Omc)", si legge in un passaggio saliente. Sebbene il testo non nomini esplicitamente gli Stati Uniti, è chiaro che le politiche protezionistiche adottate durante l'amministrazione Trump sono al centro delle preoccupazioni dei Paesi del Brics.

Il ruolo del Brics nell'economia globale

Il Brics, che comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, rappresenta una parte significativa dell'economia mondiale e delle risorse naturali. Gli scambi commerciali tra questi Paesi sono cruciali non solo per il loro sviluppo, ma anche per la stabilità dell'economia globale. Tuttavia, le tensioni commerciali, in particolare tra Stati Uniti e Cina, hanno avuto ripercussioni su tutta la catena di approvvigionamento mondiale, generando incertezze e ostacoli al commercio.

Un altro aspetto che emerge dalla bozza della dichiarazione è il riferimento al protezionismo "con il pretesto di ragioni ambientali". Questo punto è particolarmente rilevante in relazione alle politiche dell'Unione Europea, che ha recentemente introdotto misure mirate a proteggere l'ambiente, ma che sono state percepite come ostili verso i prodotti agroalimentari provenienti da Paesi come il Brasile. La legge anti-deforestazione dell'UE, che entrerà in vigore all'inizio del 2026, colpirà una serie di prodotti chiave, tra cui:

  1. Carne brasiliana
  2. Soia brasiliana
  3. Olio di palma indonesiano

Tali misure non solo hanno un impatto diretto sulle esportazioni, ma sollevano anche interrogativi sulle norme commerciali e sulla giustizia economica.

Le conseguenze delle politiche protezionistiche

La bozza sottolinea che "la proliferazione di misure restrittive del commercio, sotto forma di aumenti indiscriminati di tariffe e misure non tariffarie o di protezionismo con il pretesto di obiettivi ambientali, minaccia di ridurre ulteriormente il commercio globale, di interrompere le catene di approvvigionamento globali e di introdurre incertezza nelle attività economiche e commerciali internazionali". Questo messaggio è un chiaro monito agli attori globali riguardo le conseguenze delle politiche protezionistiche non solo per i Paesi in via di sviluppo, ma per l'intero sistema commerciale mondiale.

Il Brics, come blocco economico, ha cercato di promuovere una maggiore cooperazione tra i suoi membri e di sostenere un modello di sviluppo alternativo che favorisca un commercio più giusto e equo. La crescente influenza del Brics sulla scena economica globale è testimoniata dalla sua capacità di attrarre investimenti e di creare alleanze strategiche. Tuttavia, le sfide rappresentate dal protezionismo e dalle misure unilaterali richiedono una risposta coordinata e un impegno collettivo da parte di tutti i membri.

In un mondo in cui le tensioni geopolitiche sono in aumento, la necessità di un dialogo aperto e costruttivo diventa sempre più cruciale. I Paesi del Brics, con le loro risorse e la loro diversità economica, possono giocare un ruolo fondamentale nel promuovere una cooperazione globale che contrasti le tendenze protezionistiche. Le discussioni di Rio de Janeiro rappresentano un'opportunità per rinnovare gli impegni verso un commercio equo e giusto, affinché si possano evitare le conseguenze negative di una guerra commerciale che potrebbe avere ripercussioni devastanti su scala globale.

Le preoccupazioni espresse nella bozza della dichiarazione finale non sono isolate; riflettono un sentimento crescente tra molte nazioni che vedono nel protezionismo una minaccia non solo alla crescita economica, ma anche alla stabilità politica e sociale. L'interdipendenza economica richiede un approccio collaborativo, e i Paesi del Brics sembrano intenzionati a promuovere un dialogo che possa portare a soluzioni condivise, piuttosto che a misure unilaterali che rischiano di creare divisioni ancora più profonde nel panorama globale.

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