Il 25 luglio 1965 segna una data cruciale nella storia della musica, un momento che ha cambiato per sempre il panorama musicale. A Newport, nel Rhode Island, Bob Dylan, allora ventiquattrenne, si esibì in un concerto che rappresentò una frattura profonda con il folk tradizionale. Questo evento non fu solo un momento di rottura personale e artistica per Dylan, ma anche un simbolo di un’epoca in cui la musica iniziava a riflettere le tensioni sociali e culturali di quegli anni.

La chitarra Fender della sua svolta elettrica è diventata un oggetto di culto, venduta all'asta nel 2013 per quasi un milione di dollari. Un'altra Telecaster, utilizzata da Mike Bloomfield durante l'evento, ha recentemente cambiato proprietario per un quarto di milione di dollari. Questi numeri testimoniano l'importanza di quel momento e il valore simbolico che ha acquisito nel corso degli anni.

la decisione di esibirsi elettrico

Dylan, con la sua decisione di esibirsi elettrico, ha rotto con le aspettative del pubblico e dei critici, sfidando le convenzioni del folk. La scaletta del concerto fu decisa solo la sera prima, un dettaglio che sottolinea quanto fosse impulsivo e innovativo in quel periodo. Ecco alcuni dei brani che eseguì:

  1. Maggie's Farm
  2. Like a Rolling Stone
  3. Phantom Engineer (una versione embrionale di "It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry")

Il concerto non fu accolto bene da tutti. Le reazioni furono forti e contrastanti, con fischi assordanti e oggetti lanciati sul palco. Figure emblematiche del folk, come Pete Seeger e l'etnomusicologo Alan Lomax, rappresentarono il disappunto di un pubblico che si sentiva tradito. Recentemente, Dylan ha definito l'evento su X (ex Twitter) come "un fiasco", ma la sua performance è rapidamente diventata leggendaria, simbolo di una generazione che osava seguire la propria strada.

il ritorno a Newport

Dopo il tumulto del concerto elettrico, Dylan tornò sul palco, su richiesta di Seeger e di Peter Yarrow, per eseguire due brani acustici: Mr. Tambourine Man e It's All Over Now, Baby Blue. Questi pezzi rappresentarono un addio simbolico al folk tradizionale, un modo per riconciliarsi con un pubblico che lo aveva accolto come un eroe della musica folk. Tuttavia, per i successivi 37 anni, Dylan non tornò più a Newport, fino al 2002, quando si ripresentò sullo stesso palco con un travestimento ironico, un atto che rifletteva la sua continua evoluzione artistica.

l'eredità di un concerto leggendario

L'importanza di questo concerto è stata esplorata in numerosi film e documentari. Il documentario di Martin Scorsese del 2005, No Direction Home, ha riaperto il dibattito su quel fatidico giorno. Altri film, come Festival (1967) di Murray Lerner e The Other Side of the Mirror (2007), hanno cercato di catturare l'essenza di quell'epoca. Nel film corale I'm Not There di Todd Haynes, Cate Blanchett interpreta una versione di Dylan sul palco, rappresentando la rottura e il tradimento percepito dal pubblico folk in modo drammatico.

Ma perché i fan si sentirono traditi? Pochi giorni prima del concerto, Dylan aveva pubblicato il suo quinto album, Bringing It All Back Home, che conteneva un lato interamente elettrico, con tracce come Subterranean Homesick Blues, e l'altro più tradizionale. Like a Rolling Stone, rilasciata poco prima del concerto, divenne un successo che portò Dylan nella Top 10 per la prima volta.

Secondo Elijah Wald, autore di A Complete Unknown, la documentazione filmata dell'evento suggerisce che i fischi non fossero tanto una reazione alla musica elettrica, quanto piuttosto una risposta alla sua decisione di abbandonare il palco. Questo evento non solo segnò una svolta nella carriera di Dylan, ma divenne anche un simbolo di libertà artistica in un periodo di grande fermento e cambiamento sociale.

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