Il docufilm "Billy Joel: And So It Goes," presentato al Tribeca Festival di New York City, rivela un capitolo buio e profondo della vita dell'iconico artista. Billy Joel, celebre per le sue canzoni indimenticabili come "Piano Man" e "Uptown Girl", condivide dettagli intimi riguardanti i suoi due tentativi di suicidio e un lungo periodo di depressione, frutto di eventi personali drammatici. La sua testimonianza si fa portavoce di temi cruciali legati alla salute mentale e alla vulnerabilità umana.

La diagnosi e le conseguenze

A 76 anni, Joel ha recentemente ricevuto una diagnosi di idrocefalo normoteso, una condizione neurologica che ha costretto l'artista a interrompere tutti i concerti. Questa malattia provoca un accumulo di liquido cerebrospinale nel cervello, con effetti devastanti sulla salute mentale e fisica. Sebbene Joel non fosse presente all'anteprima del film, la sua storia ha già iniziato a circolare a livello globale, attirando l'attenzione su argomenti delicati e spesso trascurati.

I tentativi di suicidio

Il documentario si apre con Joel che racconta i suoi due tentativi di suicidio, avvenuti in un periodo di grande confusione e dolore. I dettagli di questi eventi tragici includono:

  1. Primo tentativo: assunzione di sonniferi.
  2. Secondo tentativo: abuso di alcol.

Questi eventi sono stati in gran parte il risultato di una tumultuosa relazione con Elizabeth Weber, moglie del suo migliore amico Jon Small. La rottura della loro amicizia ha avuto un impatto devastante su Joel, portandolo a una spirale di depressione e alcolismo. "Non avevo un tetto sulla testa", ricorda. "Dormivo nelle lavanderie a gettoni ed ero depresso al punto da pensare di essere psicotico".

La rinascita attraverso la musica

Il viaggio di Joel attraverso il buio è un racconto di vulnerabilità e resilienza. Dopo i suoi tentativi di suicidio, ha compreso l'importanza di cercare aiuto e ha scelto di ricoverarsi in un reparto di osservazione. Questo passo fondamentale ha segnato l'inizio della sua ripresa. Attraverso la musica, Joel ha trovato un modo per esprimere le sue emozioni e i suoi dolori. Le sue canzoni, cariche di significato e di esperienza personale, sono diventate un mezzo per affrontare le sue lotte interiori e, in ultima analisi, per guarire.

Nel corso degli anni, Billy Joel ha affrontato numerosi alti e bassi, trasformando il dolore in arte e diventando uno dei più grandi cantautori della sua generazione. La sua musica non riflette solo successi e celebrazioni, ma anche lotte personali e vulnerabilità. "And So It Goes", titolo di una delle sue canzoni più celebri, diventa un mantra che riassume il suo viaggio attraverso le difficoltà.

Il documentario non solo esplora i momenti bui della vita di Joel, ma offre anche uno sguardo sulla sua carriera musicale, iniziata negli anni '70. Con album iconici come "The Stranger" e "52nd Street", Joel ha catturato l'attenzione del pubblico di tutto il mondo. La sua abilità nel mescolare generi diversi ha contribuito a creare un suono unico che continua a influenzare artisti contemporanei.

La lotta di Joel con la salute mentale è un tema di crescente attenzione, e il suo coraggio nel condividere la sua storia aiuta a sensibilizzare su un argomento spesso stigmatizzato. La sua esperienza è un potente promemoria che anche le persone più talentuose e di successo possono affrontare periodi di grande sofferenza. "Billy Joel: And So It Goes" sarà disponibile su HBO a partire da luglio, promettendo di attrarre un vasto pubblico non solo per la sua musica, ma anche per il messaggio di speranza e resilienza che trasmette. La capacità di Joel di affrontare il dolore attraverso la musica ha salvato la sua vita e ha ispirato milioni di fan in tutto il mondo a fare lo stesso.

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