Marco Bellocchio, uno dei registi più acclamati del cinema italiano, ha recentemente svelato le motivazioni personali che lo hanno spinto a realizzare "Portobello", una serie in sei puntate dedicata alla vita di Enzo Tortora. Presentata fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, la serie sarà disponibile su HBO Max a partire da marzo. Bellocchio ha descritto Tortora non come un eroe, ma come un antieroe, una figura che si discosta dalla sua visione del mondo e della società.

la normalità di tortora

Il regista ha affermato che ciò che lo ha colpito di Tortora è stata la sua normalità. "Non era un eroe, ma una persona comune con cui non condividevo nulla", ha dichiarato Bellocchio, sottolineando la distanza tra la sua estetica e quella del noto presentatore e intellettuale. Tortora, noto per la sua passione per la lettura e il suo pensiero liberale, rappresentava un'ideologia in contrasto con quella di Bellocchio e del suo gruppo di artisti, che si sentivano ideologicamente impegnati in direzioni diverse. La sua ammirazione nei confronti dell'intellettuale sembrava quindi complicata, se non impossibile, e il regista si domandava: "Chi si crede di essere mai questo intellettuale all'inglese?".

ingiustizia e battaglia legale

Tuttavia, la storia di Tortora ha preso una piega drammatica quando, nel 1983, fu arrestato con l'accusa di traffico di droga e associazione mafiosa, un’accusa infondata che lo portò a una lunga battaglia legale. Bellocchio ha spiegato che, con l'arresto di Tortora, un uomo completamente innocente, ha visto l'opportunità di raccontare una storia di ingiustizia che aveva radici profonde nel tessuto della società italiana. "Improvvisamente, quando Tortora è stato messo dentro, essendo completamente innocente, mi piaceva raccontare la sua storia come rappresentazione di un'ingiustizia perpetrata troppo a lungo", ha commentato il regista.

il cast e la narrazione

Il cast di "Portobello" include nomi di spicco come Fabrizio Gifuni, che interpreta il ruolo di Enzo Tortora, e altri talentuosi attori come Lino Musella, Barbora Bobulova e Romana Maggiora Vergano. La presenza di attori come Alessandro Preziosi, noto per la sua versatilità, aggiunge ulteriore valore a un progetto già ricco di qualità. La sceneggiatura è frutto del lavoro di Bellocchio stesso insieme a Stefano Bises, Giordana Mari e Peppe Fiore, il che promette una narrazione intensa e ben strutturata.

Bellocchio ha sempre avuto un occhio attento per le ingiustizie sociali, e "Portobello" si inserisce perfettamente in questo filone della sua opera. Il regista, noto per film come "I Pugni in Tasca", ha spesso raccontato storie di personaggi che si trovano ad affrontare dilemmi morali e sfide esistenziali. Con Tortora, Bellocchio affronta una questione ancora più ampia: quella dell'innocenza in un sistema che spesso non riesce a proteggerla.

In conclusione, "Portobello" non si limita a raccontare la storia di Enzo Tortora, ma si propone di riflettere su temi universali come giustizia, verità e la fragilità dell'innocenza. Bellocchio, con la sua visione unica e il suo approccio critico, ci invita a considerare le ingiustizie che permangono nel nostro sistema e a non dimenticare mai il costo umano delle accuse infondate. Con questa nuova serie, il regista continua a dimostrare il suo impegno nel raccontare storie che, seppur lontane nel tempo, continuano a risuonare con forza nella società contemporanea.

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