La Pinacoteca di Brera, situata nel cuore di Milano, è un punto di riferimento per la cultura artistica italiana. Questo prestigioso museo ospita alcune delle opere più celebri della storia dell'arte, da Mantegna a Raffaello, attirando visitatori da ogni parte del mondo. Per la prima volta, le sale di Brera si preparano a ospitare una mostra che unisce due mondi apparentemente distanti: quello della moda e quello dell'arte. La mostra "Giorgio Armani: Milano, per amore", che si inaugura domani e sarà aperta fino all'11 gennaio 2026, celebra i 50 anni della maison Armani, portando i capi iconici dello stilista a dialogare con le opere d'arte esposte.
Giorgio Armani, uno dei nomi più prestigiosi nel panorama della moda internazionale, ha inizialmente mostrato una certa reticenza nell'accettare l'invito a esporre i suoi abiti tra i capolavori di Brera. "I miei sono vestiti, non certo opere all'altezza di capolavori come quelli di Piero della Francesca", ha dichiarato lo stilista al direttore della Pinacoteca, Angelo Crespi. Questa umiltà è stata sottolineata anche da Anoushka Borghesi, responsabile della comunicazione del gruppo Armani, durante l'anteprima della mostra. Crespi ha evidenziato il rigore e la delicatezza con cui Armani ha curato l'allestimento, preferendo interpretare l'atmosfera delle sale piuttosto che confrontarsi direttamente con i contenuti artistici.
un viaggio tra moda e arte
La mostra si presenta come un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, con oltre 120 abiti esposti in "isole" che invitano i visitatori a esplorare un dialogo silenzioso ma profondo tra la moda e l'arte. Gli abiti, che spaziano dal mitico completo indossato da Richard Gere in "American Gigolò" alla giacca iconica di Grace Jones degli anni '80, sono disposti in modo tale da creare un'atmosfera di rispetto e ammirazione nei confronti dei capolavori del passato. Crespi ha affermato che "la storia dell'arte è anche storia del costume", sottolineando il diritto della moda di interagire con i grandi maestri del passato.
Ogni abito esposto racconta una storia e porta con sé un pezzo di storia della moda e della cultura popolare. Ecco alcuni dei pezzi più iconici in mostra:
- Abito rosso papavero indossato da Katie Holmes al Met Gala, accostato agli affreschi di Bernardino Luini.
- Abito di Sharon Stone agli Oscar del 1996.
- Completo di Mia Martini indossato a Sanremo nel 1990.
Questi abiti portano alla luce la connessione tra l'arte dell'abbigliamento e il mondo dello spettacolo.
un allestimento curato nei minimi dettagli
Armani ha curato ogni dettaglio della mostra, scegliendo personalmente i 129 capi esposti. La disposizione degli abiti segue un percorso che ricorda una sfilata, dove i visitatori possono osservare l'evoluzione della moda dal giorno alla sera. Questo approccio non solo rende omaggio al mondo della moda, ma invita anche a riflettere sull'importanza del costume come forma d'arte, in grado di raccontare storie e di esprimere emozioni.
In aggiunta alla mostra, Armani ha voluto celebrare il suo cinquantennale con una sfilata speciale, prevista per il 28 settembre. Durante questo evento, lo stilista annuncerà un nuovo progetto: Casa Mariù, sviluppato in collaborazione con Caritas Ambrosiana, dedicato ai bambini e al loro diritto all'istruzione. Questo programma internazionale si propone di fornire un ambiente accogliente e strumenti adeguati per la crescita e l'apprendimento di bambini e famiglie in sei paesi, dalle Filippine al Bangladesh, dalla Thailandia al Camerun.
un tributo alla cultura milanese
La mostra di Brera non è solo un tributo alla carriera di Giorgio Armani, ma anche una celebrazione della cultura milanese e del suo legame con la moda. Milano, conosciuta come la capitale della moda, trova in questa esposizione un'opportunità unica per riflettere sulla propria identità culturale, dove l'arte e il costume si intrecciano in un dialogo continuo e affascinante. Con questa iniziativa, la Pinacoteca di Brera non solo arricchisce la propria offerta culturale, ma riporta anche alla luce l'importanza della moda come espressione artistica, rendendo omaggio a uno dei suoi più illustri rappresentanti.