
Isabel Allende, la celebre scrittrice cilena, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sul potere della scrittura in un'intervista a Madrid, in occasione della presentazione del suo ultimo romanzo, "Il mio nome è Emilia del Valle". A 82 anni, Allende continua a incantare il pubblico con la sua vitalità e il suo carisma, sottolineando quanto la scrittura rappresenti per lei non solo una professione, ma un'autentica forma di vita. "Il meglio del mio lavoro è restare in casa a scrivere", ha affermato, rivelando un legame profondo e intimo con i suoi personaggi. "Mentre scrivo, sto vivendo con loro. Sono ognuno di loro, cresco con loro, è un processo molto organico".
Questa affermazione racchiude l’essenza dell’arte di Allende, che da sempre mescola realismo magico e storie di vita quotidiana, offrendo ai lettori uno sguardo unico sulla condizione umana. La sua nuova opera segna un ritorno alla saga ispirata alla sua famiglia, che aveva preso avvio con il suo romanzo di debutto, "La casa degli spiriti". In questo nuovo capitolo, introduce Emilia, una giovane donna nata a San Francisco da una monaca irlandese e un aristocratico cileno, che si ritrova a dover affrontare una serie di sfide personali e professionali.
la determinazione di emilia
Emilia, a soli 17 anni, dimostra già la sua determinazione:
- Vende con successo romanzi d'avventura sotto lo pseudonimo di Brandon J. Price.
- Decide di diventare corrispondente durante la guerra civile cilena del 1891.
Questo periodo storico, ricco di tensioni e conflitti, offre a Allende l’occasione di riflettere su paralleli inquietanti con il passato. "In entrambi i casi, il presidente che allora era Balmaceda e dopo è stato Salvador Allende, fecero fronte a un'opposizione brutale", ha spiegato Allende, richiamando l'attenzione sui sacrifici fatti da leader politici per la democrazia. "Nei due casi, i presidenti preferirono il suicidio all'esilio, sono due eroi".
il legame tra storia e memoria
Il legame tra storia e memoria è un tema ricorrente nell'opera di Allende, che ha affrontato il suo personale esilio e le conseguenze della dittatura di Pinochet. La sua vita è stata segnata dalla nostalgia e dalla ricerca di identità, elementi che emergono con forza nei suoi scritti. "La casa degli spiriti", pubblicato nel 1982, non solo le ha dato voce, ma ha anche cambiato radicalmente il suo destino, rendendola una delle autrici più apprezzate a livello globale.
Allende non ha esitato a esprimere le sue preoccupazioni sull'attuale clima politico negli Stati Uniti, dove risiede da oltre trent'anni. Criticando le politiche migratorie di Donald Trump, ha descritto il trattamento riservato ai latinoamericani come inaccettabile, sottolineando l'assurdità di un crescente nazionalismo bianco cristiano. "Se la situazione dovesse diventare del colore delle formiche, e sembra che lo diventerà, andrò via", ha dichiarato, evidenziando la sua determinazione a non vivere sotto una dittatura. Per Allende, l'esperienza dell'esilio è stata traumatica, e non intende ripeterla.
solidarietà tra donne
In un momento di vulnerabilità, ha condiviso la sua esperienza con le giovani donne, affermando che non si sente di dare consigli, ma di raccontare la sua storia. "Nessuno voleva leggere il mio primo manoscritto, ma Carmen Balcells, la mia storica agente letteraria scomparsa, mi ha dato un'opportunità", ha ricordato, sottolineando l'importanza della solidarietà tra donne. Allende ha messo in luce come una donna possa essere vulnerabile, ma insieme ad altre, diventa invincibile. "Abbiate amiche, restate connesse, informate", ha raccomandato, incoraggiando le nuove generazioni a lottare per i propri diritti e a non avere paura di esprimere le proprie opinioni.
Il percorso di Allende è intriso di resilienza e passione, un esempio di come la scrittura possa essere una forma di resistenza e di autoespressione. Con il suo stile inconfondibile, mescola elementi autobiografici e storici, creando un ponte tra diverse epoche e culture. La sua voce continua a risuonare forte, invitando i lettori a riflettere sul passato e a immaginare un futuro migliore, libero da pregiudizi e oppressioni.
In un'epoca in cui le questioni di identità, genere e diritti umani sono più rilevanti che mai, Isabel Allende si erge come una figura di riferimento, non solo per la sua produzione letteraria, ma anche per il suo impegno sociale e politico. La sua visione del mondo, permeata da un profondo senso di giustizia e umanità, è un faro di speranza e ispirazione per tutti coloro che credono nel potere della parola e della narrazione.