
È con grande tristezza che il mondo del collezionismo e della filatelia piange la scomparsa di Alberto Bolaffi, deceduto all'età di 89 anni. La sua figura rappresentava un punto di riferimento internazionale nel settore, grazie a una carriera che ha saputo unire passione, competenza e un forte senso di tradizione. Alberto era presidente onorario della società Bolaffi e presidente di Plurinvest, holding del gruppo Bolaffi, una dinastia che fin dal 1890 ha operato nel mercato degli oggetti da collezione, guadagnandosi una reputazione di prim'ordine a livello mondiale.
La storia della famiglia Bolaffi nel collezionismo
La storia della famiglia Bolaffi nel collezionismo ha inizio a Torino, dove tutto ebbe origine per merito di Alberto senior, nonno di Alberto, il quale, insieme al figlio Giulio, ha gettato le basi di un’attività che oggi è sinonimo di eccellenza nel campo della filatelia e della numismatica. La passione per il collezionismo è stata tramandata di generazione in generazione, e Alberto ha saputo interpretare e ampliare questo patrimonio, portando innovazione e una visione moderna nelle pratiche commerciali.
Sotto la sua direzione, la Bolaffi ha visto crescere la propria offerta, estendendo le proprie competenze anche ai settori delle vendite all'asta, dei memorabilia spaziali, dell'editoria, dei manifesti e della moda da collezione. Dal 2013, le deleghe operative dell'azienda sono passate al primogenito Giulio Filippo, ma il contributo di Alberto alla crescita e all'affermazione di Bolaffi rimarrà indelebile.
I riconoscimenti e il contributo di Alberto Bolaffi
Alberto Bolaffi era perito filatelico e membro della Association Internationale des Experts Philatéliques (Aiep), e la sua firma ha certificato documenti filatelici di rilevanza internazionale. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto numerosi premi prestigiosi, tra cui:
- Roll of Distinguished Philatelists (1992)
- Medaglia Tilleard della Royal Philatelic Society of London (1997)
Questo onore, già conferito a suo padre e a suo nonno, è riservato a coloro che hanno dato un contributo eccezionale al mondo della filatelia. Alberto è stato l'unico membro onorario di questa storica istituzione non britannico.
Oltre ai successi nel campo della filatelia, Alberto Bolaffi è stato anche un giornalista pubblicista, ricoprendo per decenni il ruolo di direttore della rivista "Il collezionista", fondata nel 1945 dal padre Giulio. La sua passione per l'editoria si concretizzò nel 1961 con la fondazione della Giulio Bolaffi Editore, realizzando opere fondamentali, come il "Catalogo d'arte moderna" e il "Catalogo Bolaffi dei Vini".
L'eredità di Alberto Bolaffi
Il successo editoriale di Bolaffi non passò inosservato, tanto che nel 1970 nacque la Bolaffi Mondadori, una joint venture con la celebre casa editrice, di cui Alberto divenne amministratore delegato. Questa nuova realtà editoriale contribuì a lanciare riviste di grande successo, creando un importante punto di riferimento nel panorama culturale italiano. Sebbene la società sia stata successivamente ceduta a Giorgio Mondadori, Bolaffi mantenne il controllo delle edizioni filateliche e numismatiche, continuando così a promuovere la sua passione.
Nel 1993, il governo italiano riconobbe i suoi meriti conferendogli il titolo di Cavaliere del Lavoro, un onore che sottolinea l'importanza del suo contributo non solo al mondo del collezionismo, ma anche all’economia e alla cultura italiana. Alberto Bolaffi non si limitò a lavorare nel settore del collezionismo, ma si impegnò anche nella comunità: nel 1998 fondò il "Challenge Stellina", una corsa in montagna che si svolge ogni anno in Valle di Susa, commemorando la resistenza del padre Giulio e del capopartigiano Aldo Laghi.
La sua vita è stata dedicata alla promozione del collezionismo e alla valorizzazione della cultura, un impegno che ha lasciato un segno indelebile non solo nel mondo della filatelia, ma anche nella società in generale. La scomparsa di Alberto Bolaffi rappresenta una grande perdita per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere la sua passione, il suo savoir-faire e il suo spirito innovativo. La sua eredità continuerà a vivere attraverso le opere e i successi della sua famiglia e della sua azienda, che rimane un faro nel panorama mondiale del collezionismo.