L'annuncio di un accordo tra Israele e Hamas segna una svolta cruciale nel conflitto che ha afflitto la regione per anni. Con la sospensione dei combattimenti e il rilascio di ostaggi, questa intesa rappresenta una speranza per una pace duratura. Il presidente americano Donald Trump ha comunicato la notizia tramite il suo social media Truth, esprimendo orgoglio per il risultato raggiunto. "Israele e Hamas hanno firmato la prima fase del nostro piano di pace", ha dichiarato Trump, sottolineando che gli ostaggi saranno liberati a breve e che le truppe israeliane si ritireranno secondo una linea concordata.

segnali di cambiamento

I segnali di un accordo imminente erano già evidenti durante la giornata, culminando in un incontro tra Trump e il segretario di Stato Marco Rubio. Durante questo incontro, Rubio ha consegnato un messaggio a Trump che chiedeva l'autorizzazione per annunciare la pace a Gaza. Trump ha ringraziato i mediatori di Qatar, Egitto e Turchia per il loro ruolo nel facilitare questo evento storico, definendolo un grande giorno per il mondo arabo, musulmano e per gli Stati Uniti.

reazioni all'accordo

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha accolto con favore l'accordo, affermando: "Con l'aiuto di Dio, riporteremo tutti a casa". Ha immediatamente convocato il parlamento israeliano per approvare il piano e ha contattato Trump per discutere ulteriori dettagli. La notizia ha portato gioia nelle strade di Gaza, dove le famiglie di ostaggi hanno espresso gratitudine per l'intervento di Trump.

Hamas ha descritto l'accordo come un passo fondamentale verso la fine della guerra a Gaza, evidenziando il ritiro dell'IDF (Forze di Difesa Israeliane) e l'ingresso degli aiuti. Tuttavia, il gruppo ha esortato Trump a garantire che Israele rispetti i termini dell'accordo.

dettagli sul ritiro delle forze israeliane

Le modalità del ritiro delle forze israeliane rimangono ancora poco chiare. Secondo un alto funzionario della Casa Bianca, una volta approvato dal parlamento, Israele dovrà ritirarsi rapidamente, in meno di 24 ore. Dopo il ritiro, scatterà un periodo di 72 ore per il rilascio degli ostaggi israeliani, con la possibilità che il rilascio avvenga già nel fine settimana.

Questo accordo arriva due anni dopo una campagna militare israeliana a Gaza, scatenata in risposta all'attacco del 7 ottobre 2023, durante il quale Hamas ha ucciso circa 1.200 persone e preso in ostaggio 251 individui. Le operazioni militari israeliane hanno causato un numero devastante di vittime, con oltre 67.183 morti a Gaza, inclusi 20.179 bambini, secondo il ministero della Salute palestinese.

sostegno internazionale al piano di pace

In risposta a questo sviluppo, l'Italia ha espresso il suo sostegno al piano di pace statunitense. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha dichiarato che l'Italia è pronta a contribuire al cessate il fuoco e a inviare aiuti umanitari, nonché a partecipare alla ricostruzione di Gaza. "Siamo pronti anche a inviare militari in caso di creazione di una forza internazionale di pace per riunificare la Palestina", ha affermato Tajani.

Il patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, ha commentato l'accordo evidenziando l'importanza di ricostruire la fiducia tra le parti. "Questa prima fase ne aprirà delle altre e creerà un clima nuovo che aiuterà anche nella distribuzione degli aiuti", ha sottolineato.

Trump ha inoltre annunciato che gli Stati Uniti sono pronti a contribuire alla ricostruzione di Gaza e a mantenere la sicurezza nella regione. Ha espresso ottimismo sul futuro della regione, affermando che gli ostaggi dovrebbero tornare lunedì, incluso il recupero dei corpi di coloro che non sono sopravvissuti.

Con 251 persone rapite nell'attacco di Hamas, 47 sono ancora ostaggi a Gaza, e secondo le autorità israeliane, 25 di esse sarebbero già decedute. La situazione in Medio Oriente rimane delicata, ma l'accordo raggiunto rappresenta un passo importante verso una possibile risoluzione del conflitto. Con l'auspicio di un futuro di pace e stabilità, il mondo attende con ansia gli sviluppi di questa intesa.

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