
Negli ultimi giorni, gli Stati Uniti, e in particolare la California, hanno vissuto momenti di intensa tensione sociale. Le città di Los Angeles e San Francisco sono state teatro di scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, con il presidente Donald Trump che ha descritto la situazione a Los Angeles come "davvero brutta". La sua richiesta di inviare truppe per sedare le proteste ha suscitato polemiche, soprattutto dopo aver dichiarato di voler "arrestare chiunque indossi una mascherina". Queste affermazioni hanno sollevato preoccupazioni tra i cittadini e i leader politici.
Origini delle proteste
Le manifestazioni sono iniziate nel centro di Los Angeles e si sono rapidamente diffuse a San Francisco. Le cause di queste proteste sono da ricondurre alla crescente frustrazione per le politiche anti-immigrazione dell'amministrazione Trump. I manifestanti, molti dei quali con il volto coperto da mascherine, hanno compiuto atti violenti, come l'incendio di un'auto, alimentando la narrativa secondo cui i manifestanti sono pericolosi e violenti.
- Scontri e arresti: Secondo il capitano della polizia di Los Angeles, Raul Jovel, gli agenti sono "sotto attacco". Durante gli scontri, tre agenti sono stati lievemente feriti e almeno 60 persone sono state arrestate per reati che vanno dal lancio di molotov al tentativo di investire una motocicletta contro la polizia.
- Supporto delle forze armate: Il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, ha annunciato che 500 marines sono pronti per essere dispiegati a Los Angeles, mentre la Guardia Nazionale ha iniziato a usare proiettili di gomma, una misura controversa che ha suscitato nuove critiche.
Reazioni politiche
Il governatore della California, Gavin Newsom, ha risposto con veemenza alle dichiarazioni di Trump, definendo il presidente un "dittatore" per le sue azioni. Ha accusato Trump di incitare alla violenza e militarizzare le città, sottolineando che tali comportamenti non sono tipici di un presidente democraticamente eletto. Le sue parole riflettono un crescente malcontento nei confronti dell’amministrazione, con molti leader locali che si sentono sempre più a disagio rispetto alle politiche federali.
Tensioni a San Francisco
La situazione non è meno grave a San Francisco, dove la polizia ha effettuato diversi arresti durante le manifestazioni. Diciassette arresti sono stati effettuati dalla California Highway Patrol mentre cercavano di disperdere i manifestanti lungo la Highway 101. In un contesto di crescente violenza, un fotoreporter britannico, Nick Stern, è stato ferito da un proiettile di gomma, evidenziando i rischi che i reporter affrontano nel coprire eventi di questo tipo.
Il divieto d'ingresso negli Stati Uniti per i cittadini di 12 Paesi, entrato in vigore il giorno stesso in cui le proteste si intensificavano, ha aggiunto ulteriore tensione. Questa misura, giustificata da Trump come necessaria per la sicurezza nazionale, ha suscitato forti critiche tra i gruppi per i diritti civili.
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha risposto alle critiche di Newsom, accusandolo di essere "troppo debole" nel proteggere la città. Le tensioni tra il governo federale e quello statale continuano a crescere, mentre la nazione si trova divisa su questioni fondamentali legate alla sicurezza, ai diritti civili e all'immigrazione.