Il Venezuela si trova nuovamente di fronte a uno scenario economico allarmante, con un'impennata dell'inflazione che ha registrato un incremento del 26% su base mensile nel mese di maggio. Questo aumento significativo rispetto al 18,4% di aprile ha portato i tassi di inflazione accumulati nei primi cinque mesi dell'anno a un preoccupante +105,5%. Su base annua, il tasso di inflazione ha raggiunto il 229%, un netto aumento rispetto al 172% del mese precedente. Questi dati, forniti dall'Osservatorio Venezuelano delle Finanze (Ovf), evidenziano la crescente crisi economica e sociale del Paese, aggravata dalla mancanza di trasparenza della Banca Centrale del Venezuela (Bcv), che non pubblica dati ufficiali sull'inflazione dal mese di ottobre 2022.

settori colpiti dall'inflazione

L'Ovf ha messo in evidenza che i rincari più consistenti si sono verificati nei seguenti settori:

  1. Istruzione: +35%
  2. Sanità: +34,9%
  3. Abbigliamento e calzature: +34,3%
  4. Settore alimentare: +31%

Questi aumenti colpiscono in modo particolare le famiglie venezuelane, già provate da anni di crisi economica e sociale. La scarsità di beni di prima necessità e l'inefficienza dei servizi pubblici aggravano ulteriormente la situazione.

cause dell'iperinflazione

Secondo gli economisti dell'Ovf, l'accelerazione dei prezzi è principalmente attribuibile alla monetizzazione del deficit fiscale. Questo fenomeno si riferisce all'emissione di denaro privo di copertura per finanziare la spesa pubblica, un processo che ha storicamente alimentato l'inflazione. In particolare, i trasferimenti della Bcv alla compagnia petrolifera statale Pdvsa, già in crisi da anni, sono aumentati del 300%, esercitando una forte pressione sul tasso di cambio. A maggio, il valore del dollaro è aumentato del 25% rispetto al bolívar, sia sul mercato ufficiale che su quello parallelo, accentuando le difficoltà economiche per i cittadini.

Negli ultimi anni, il governo venezuelano ha cercato di rivendicare alcuni successi nella lotta all'inflazione, sottolineando una presunta maggiore disciplina fiscale e la stabilizzazione del cambio. Tuttavia, tra il 2017 e il 2019, il Paese ha vissuto una delle peggiori crisi iperinflattive della storia, con tassi di inflazione che hanno toccato il picco nel 2018, stimati dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) a un allarmante 1.370.000%.

conseguenze socio-economiche

Le conseguenze di questi sviluppi non si limitano a un aumento dei prezzi. La povertà e la disoccupazione continuano a crescere, mentre il sistema sanitario e educativo nazionale è in uno stato di grave deterioramento. Le famiglie sono costrette a fronteggiare un costo della vita sempre più insostenibile, e molti venezuelani emigrano in cerca di migliori opportunità all'estero. Secondo le stime dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, oltre sei milioni di venezuelani hanno lasciato il Paese negli ultimi anni, un fenomeno che continua a pesare sul tessuto sociale e culturale della nazione.

In questo contesto, le reazioni della comunità internazionale e degli organismi economici sono fondamentali. Il FMI e altre istituzioni finanziarie globali osservano da vicino la situazione, valutando l'opportunità di interventi o sanzioni. La mancanza di dati ufficiali sull'inflazione rende difficile una valutazione accurata delle necessità del Paese.

La situazione attuale del Venezuela è caratterizzata da una complessità estrema, dove l'iperinflazione rappresenta solo uno dei tanti problemi che affliggono il Paese. Gli effetti di questa crisi si riflettono sulla vita quotidiana dei cittadini, creando un ciclo di povertà e degrado che sembra difficile da spezzare. La comunità internazionale continua a monitorare con attenzione gli sviluppi, mentre il futuro del Venezuela rimane incerto e carico di sfide.

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