Il panorama letterario italiano è in fermento dopo l'annuncio della cinquina finalista per il prestigioso Premio Strega 2025, svoltosi il 4 giugno al Teatro Romano di Benevento. Con 280 voti, Andrea Bajani si è imposto come grande favorito con il suo romanzo "L'anniversario", pubblicato da Feltrinelli. Questa vittoria non è solo un traguardo personale per Bajani, ma rappresenta anche un'opportunità di riflessione su tematiche cruciali in un momento storico segnato da conflitti e divisioni.

Bajani e il significato del premio

Bajani, visibilmente emozionato e in abito blu, ha espresso la sua gratitudine e la sua visione sul significato del premio. "È una fase di mezzo, un transito. La sto vivendo bene, a me sembra tutto una grande festa, una festa di civiltà in un momento come questo di violenza dilagante nel mondo," ha dichiarato all'ANSA. Le sue parole risuonano come un invito a considerare la letteratura non solo come intrattenimento, ma come un atto di militanza culturale. In un'epoca in cui i conflitti sembrano prevalere, la scrittura diventa un mezzo per unire le persone e promuovere un dialogo costruttivo.

Temi di impegno sociale

La serata è stata aperta dal sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che ha voluto esprimere un pensiero di solidarietà verso i bambini di Gaza, sottolineando l'importanza della dignità umana e la necessità di proteggere i più vulnerabili. "Questo non significa essere antisionisti, ma non convergere sull'idea dell'attuale capo di governo di Israele," ha detto Mastella. Le sue parole hanno aggiunto una dimensione di impegno sociale alla celebrazione della letteratura, evidenziando come i temi trattati nei romanzi finalisti possano riflettere le sfide attuali.

L'opera di Bajani e le altre finaliste

L'opera "L'anniversario" di Bajani si distingue per il suo approccio autobiografico e di autofiction, in cui l'autore esplora le dinamiche familiari attraverso la lente di esperienze profondamente personali. "È un libro che ha un doppio passo: da un lato il racconto dell'inferno domestico, dall'altro il distacco di chi pensa di tutto questo posso dire la mia versione," ha spiegato Bajani. La sua narrazione si intreccia con la storia della sua bisnonna Venera, che ha vissuto l'esperienza del manicomio, portando a galla il tema della sanità mentale e delle sue ripercussioni sui legami familiari.

Al secondo posto, con 226 voti, si è classificata Nadia Terranova con "Quello che so di te" (Guanda), un'opera che si concentra sulla voce femminile e sulla maternità, cercando di andare oltre le mitologie familiari. Terranova, anch'essa già finalista in passato, ha dimostrato la sua capacità di affrontare temi complessi attraverso una prosa evocativa e profonda. "Ho ritrovato la cartella della mia bisnonna, internata nel 1928 per undici giorni ed è finita dentro il romanzo in un corpo a corpo con la scrittura letteraria," ha spiegato, evidenziando come la storia personale possa intersecarsi con la narrativa collettiva.

Elisabetta Rasy si è posizionata al terzo posto con "Perduto è questo mare" (Rizzoli), ottenendo 205 voti. Il suo romanzo esplora la figura di un padre sognatore e il legame con il grande scrittore Raffaele La Capria. "Attraverso la vita degli altri noi scopriamo la nostra vita," ha detto Rasy, suggerendo come le relazioni interpersonali possano rivelare aspetti profondi della nostra esistenza.

La vera sorpresa della serata è stata l'ex aequo al quarto e quinto posto, con Paolo Nori e Michele Ruol, entrambi con 180 voti. Nori, con "Chiudo la porta e urlo" (Mondadori), trae ispirazione dalle poesie di Raffaello Baldini, raccontando le complessità della vita attraverso un linguaggio che mescola orrore e meraviglia. Ruol, medico anestesista, ha presentato il suo primo romanzo "Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia" (TerraRossa), affrontando il tema del lutto e della perdita attraverso un'introspezione unica. "Questo romanzo parla di dolore e si apre con una morte, ma volevo raccontare quello che succede dopo," ha sottolineato Ruol, dimostrando la sua sensibilità nel trattare temi così delicati.

Un'importante vetrina per la letteratura

La serata è stata presieduta dalla vincitrice del Premio Strega 2024, Donatella Di Pietrantonio, che ha guidato il seggio con professionalità. Con il 89,4% di votanti su 700 aventi diritto, il Premio Strega continua a dimostrarsi un'importante vetrina per la letteratura italiana contemporanea. Il vincitore finale sarà annunciato giovedì 3 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, in una serata che sarà trasmessa in diretta su Rai3. Questo atteso annuncio rappresenta non solo la conclusione di una competizione letteraria, ma anche un momento di celebrazione della cultura e del pensiero critico nel nostro paese.

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